L'ultimo rapporto Eurostat parla chiaro: in Italia un bambino su tre è a rischio povertà. Il peggio non finisce qui perché di questi bambini quattro su dieci vivono in case prive di riscaldamento e sono malnutriti. Per questi motivi sono soggetti ad ammalarsi più facilmente, inoltre non frequentano normalmente la scuole e molti di loro abbandonano gli studi. In Europa siamo l'unico Stato che per risolvere questo problema spende meno, peggio di noi solo Romania e Grecia. Un bambino che cresce in queste condizioni ha meno possibilità di riuscire a crearsi un futuro, al contrario le possibilità che finisca sulla cattiva strada aumentano.

Famiglie in difficoltà triplicate negli ultimi dieci anni

La crisi economica che ha colpito il nostro paese ha impoverito le famiglie, si stima che negli ultimi dieci anni le famiglie in difficoltà economiche siano triplicate e non mancano quelle che vivono in povertà assoluta. Tutto questo purtroppo ricade sui minori che vengono privati di un'infanzia degna di un paese industrializzato. Molti genitori non possono nemmeno permettersi di comprare i giochi ai loro bambini per impegnare il loro tempo, tanto meno non possono permettersi di far frequentare attività extrascolastiche come ad esempio musica, ballo o un qualsiasi sport ai loro figli. Tutto questo ha delle ripercussioni sulla scuola, infatti la percentuale dei nostri giovani che non continuano gli studi e si fermano alla licenza media è del 14,7%.

Lo Stato non interviene e la povertà rimane

Secondo gli ultimi dati Istat i minori che vivono in povertà assoluta sono 1,1 milioni. Se al nord le famiglie con minori in povertà sono l’8,6 % di cui il 41% sono famiglie di immigrati, nel sud Italia la percentuale sale al 10,9%. A questo dramma se ne somma un altro: lo Stato investe poco e non risolve il problema.

L'Italia per l'infanzia e le famiglie non spende quanto dovrebbe, meno della metà sono i fondi destinati a questo settore rispetto alla media europea. I nostri giovani meritano un futuro migliore questo è sicuro, se non riusciamo a garantirgli nemmeno un istruzione e un infanzia ricca di attività e svaghi, questo futuro diventa sempre più tetro.