Quando si parla di povertà il pensiero va immediatamente all'Africa, ad alcune zone del Sud America e dell'Asia, ai paesi in guerra. Infatti per un cittadino medio dell'Occidente risulta inconcepibile che nei paesi cosiddetti civilizzati esistano ancora famiglie costrette a vivere in condizioni di precarietà e di povertà assoluta, ma la realtà è ben diversa da come la si possa immaginare. E in questo senso l'Italia mostra di avere un primato negativo.

Nel nostro paese, infatti, circa un minore su tre è a rischio povertà. Una povertà che spazia dalla mancanza di un'abitazione alle ristrettezze economiche, da problemi di salute a carenze educative.

Questa fotografia dell'Italia prostrata dalle mancanze è protagonista dell'Atlante dell'Infanzia a rischio 2016 di Save the Children. Le stime che emergono sono drammatiche. I bambini di quattro famiglie su dieci soffrono il freddo a causa di abitazioni non riscaldate, più di un bambino su venti non riceve un pasto proteico al giorno. E, ancora, i bambini poveri vengono spesso classificati come 'diversi' rischiando così di essere degli esclusi o delle vittime di bullismo.

Bambini che non possiedono due paia di scarpe (il 4,6%), che non possono festeggiare i compleanni (il 9,1%), bambini che vivono in abitazioni umide, con evidenti tracce di muffa che mettono a rischio la loro salute. L'infanzia va tutelata, i bambini e le bambine vanno tutelati poichè costituiscono il bacino del futuro italiano, anche in considerazione del fatto che in Italia si abbassa ogni anno di più la percentuale delle nascite.

Un milione di minori vive sotto la soglia della povertà e purtroppo è ancora il Meridione a farla da padrone. Una povertà non solo economica, ma anche educativa. Pochissimi sono i bambini e i ragazzi che visitano un sito archeologico o un museo; molti sono coloro che decidono di abbandonare gli studi dopo la licenza media. L'incidenza negativa peggiora ancora di più quando si tratta del leggere....nell'anno passato, in Emilia Romagna, 4 ragazzi su 10 non hanno mai aperto un libro.

Purtroppo la crisi economica ha colpito maggiormente famiglie con minori, costringendo i più piccoli della società a scoprire cosa significhi patire la fame, il freddo, la malattia. Bambini il cui unico obiettivo al risveglio dovrebbe essere la voglia di giocare, il desiderio di imparare e la gioia di stare con gli affetti più cari...e non la sofferenza.

Perché i diritti dei bambini andrebbero difesi e tutelati, e lo Stato dovrebbe farsi garante di ciò attuando politiche economiche adatte a promuovere un cambio di rotta in un paese che si colloca agli ultimi posti in Europa negli investimenti per l'infanzia.