Più che alla maledizione di Gomorra bisognerebbe guardare ai precedenti penali di alcuni di questi attori. Come Giovanni Venosa, condannato a 13 anni e 10 mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Oppure Bernardo Terracciano condannato all’ergastolo, nello scorso mese di maggio, per duplice omicidio.
Adesso è toccata a Salvatore Russo (44 anni), l’attore che nel film Gomorra interpretava il ruolo di un “addestratore di ragazzini”, in pratica gli sparava dopo avergli fatto indossare un giubbotto antiproiettile. Una sorta di iniziazione, una dimostrazione di coraggio.
Nella realtà, invece, si è fatto arrestare nel corso di un blitz dei carabinieri della Compagnia Stella, a Scampia, mentre faceva il “palo” agli altri due complici che spacciano eroina e cocaina. La piazza di spaccio è quella delle cosiddette “case dei Puffi” e i tre si erano divisi i ruoli per una rapida e sicura distribuzione ai tossicodipendenti. Quello di Russo era mantenere ordinata la fila e controllare la strada per dare, eventualmente, l’allarme. Questo non gli è riuscito. Gli altri due, Giuseppe Molfetta, 36enne di Melito e Raffaele Della Rotonda, 47enne di Scampia consegnavano le dosi e rifornivano le scorte.
Adesso sono tutti nel carcere di Poggioreale con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso.
Sono ritenuti affiliati al clan “Vanella Grassi”. Comunque, Russo è coerente, infatti sia nella finzione scenica che nella vita è dedito al narcotraffico.
I due boss e la rapinatrice
Il primo degli altri quattro è Giovanni Venosa, il cui curriculum abbiamo già citato, nipote di un esponente di spicco dei Casalesi, Luigi Venosa, detto Ò cocchiere.
Nel film recitava il ruolo del capoclan che vietava a due ragazzi di intromettersi nel suo territorio per iniziare nuove attività.
La carriera criminale di Bernardo Terracciano si è, invece, conclusa nello scorso mese di maggio quando la Corte d'Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo ha condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Giuseppe e Luigi Caiazzo, avvenuto nel 1992 a Villa Literno.
Alla stessa pena sono stati condannati il fratello Giuseppe, il capoclan Francesco Bidognetti e il boss Raffaele Cantone. Terracciano anche film recitava il ruolo di un boss.
Susy Di Benedetto, nella serie Gomorra è la ragazza che eredita dal padre un negozio di abiti da sposa dopo essere rimasta orfana a causa della camorra. Nella vita reale, viene riconosciuta complice delle rapine perpetrate ad una banca di Larciano e di una di Pieve a Nievole. Oltre alle testimonianze raccolte dai carabinieri e le immagini delle telecamere di sorveglianza, è risultato determinante per la sua identificazione un tatuaggio disegnato sul braccio,
Danielino e Vincenzino
Nel film di Garrone, Danielino è un ragazzo che sceglie di abbandonare il lavoro e cercare di fare carriera e fortuna nella camorra.
Però, comincia a diventare troppo spavaldo per cui il boss lo attira in una trappola e lo uccide. Nella vita si chiama Vincenzino, vive con la nonna perché i suoi genitori sono in galera cerca di emergere dalla sua deprimente realtà attraverso lo studio. Poi fa dei provini e viene scelto per il film di Garrone. Evidentemente quell’attimo di celebrità gli fa intravedere un futuro di grande splendore e abbandona anche la scuola. Ma le luci dello spettacolo si spengono presto e per lui che comincia una vita da sbandato. Poi una sera, insieme ad 6-7 amici, aggredisce e accoltella, riducendolo in fin di vita, un 21enne nei pressi della metropolitana di Scampia.