Micaela Quintavalle, la 'pasionaria' 33enne dell'Atac ha sollevato un grosso polverone dopo aver partecipato alla trasmissione televisiva L'Arena. Il motivo? L'autista dell'azienda per la Mobilità di Roma ha parlato dei 'finti malati' ma lei stessa, per recarsi in tv, si è data per malata. Insomma, la Quintavalle si è presentata a 'L'Arena' grazie a un permesso per malattia.

Micaela Quintavalle: studentessa di giorno e autista Atac di notte

Durante la puntata della famosa trasmissione televisiva, Micaela Quintavalle è partita dalle inchieste del 'Messaggero' relativi ai dipendenti Atac che si davano per 'inidonei fisicamente' per non guidare gli autobus ma, in occasione delle visite mediche, non erano assolutamente malati.

Riferendosi a tali soggetti, Micaela ha detto senza giri di parole che vanno 'stra-licenziati', sottolineando poi che in Atac ci sono anche persone oneste che vengono disonorate. La partecipazione della Quintavalle a L'Arena è stata considerata da molti fuori luogo. La donna ha ottenuto un permesso per malattia e, una volta in studio, ha iniziato a parlare dei 'finti malati' in Atac. Ciò è una vera contraddizione per molte persone.

La 33enne Micaela Quintavalle studia Medicina di giorno e fa l'autista Atac di sera. Amici e colleghi l'hanno ribattezzata 'pasionaria' per le sue iniziative in difesa dei lavoratori, come la 'rivolta degli straordinari'. Questa, nello specifico, è una protesta promossa su Facebook e realizzata in piazza contro gli straordinari.

Il continuo attacco al management Atac

La 'pasionaria' dell'Atac è preoccupata dei tanti autisti che, ogni giorno, devono svolgere circa 2-3 ore di straordinari e, tra una corsa e l'altra possono riposarsi per pochi minuti. La studentessa 33enne ha rivelato di aver visto padri di famiglia piangere. L'iniziativa lanciata su Facebook dalla Quintavalle ha riscosso molto successo: dopo qualche giorno gli aderenti erano oltre 3.000.

Micaela ha più volte criticato il management Atac, azienda dei trasporti del Comune di Roma finita nel 'calderone' della 'Parentopoli' dei manager. Si tratta di un'azienda anomala per la Quintavalle: per ogni autista ci sono 4 impiegati amministrativi.