Buona notizia dalla lotta al terrorismo di casa nostra. E' stato arrestato in Sudan Moez Fezzani, il reclutatore dell'Isis che ha operato in Italia, a Milano. Fezzani, il cui nome con cui si faceva chiamare era Abu Nassim, si occupava di reclutare uomini nel capoluogo lombardo (e non solo) da inviare nei paesi in guerra. Sono state due agenzie di intelligence italiane a scovarlo e catturarlo in Sudan.
Arrestato Moez Fezzan: reclutava uomini a Milano da mandare in guerra
Moez Fezzan, 46 anni, è considerato uno degli esponenti più importanti e pericolosi del terrorismo degli ultimi venti anni.
La storia del reclutatore di soldati in Italia è lunga e complessa. Fezzan ha spacciato droga per sopravvivere, ha combattuto in Bosnia e poi è entrato a far parte delle organizzazioni estremiste e radicali, arrivando all'Isis. La scelta di vivere a Milano è stata puramente strategica. Milano, infatti, è una tappa fondamentale per il terrorismo per due motivi: i traffici verso il Nord Europa, sopratutto Belgio e Francia, e perché collocata sui percorsi dei combattenti con destinazione Siria e Libia. Fezzan, tra il 1997 e il 2001, ha fatto parte della cellula terroristica denominata “Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento“, situaza a Milano, per cui reclutava uomini da mandare in guerra.
Nel 2012 è stato espulso dall'Italia e due anni dopo è stato condannato definitivamente a Milano per associazione per delinquere con finalità di terrorismo. Per lui era stato emesso un mandato di cattura internazionale con condanna di quasi sei anni.
Moez Fezzan : dal Pakistan alla Libia, una vita di fughe e catture
La storia di Fezzan non passa solamente dall'Italia, anzi.
Dopo la prima fuga dal nostro paese, il terrorista dell'Isis finisce in Pakistan, dove viene arrestato, secondo quanto riportato dall'Antiterrorismo italiano, mentre aspettava due uomini per entrare in un centro di addestramento in Afghanistan. In questo paese passa ben 7 anni di prigionia, precisamente nella base americana di Bagram.
Dopodichè viene ritrovato come detenuto a Guantanamo. Rientra in Italia ma viene estradato in Tunisia, paese da dove viene immeditamente espulso perchè considerato troppo pericoloso. Nel 2013 arriva in Siria, per poi entrare in Libia, dove organizza gli attentati al Museo del Bardo e all’Hotel Imperia di Sousse.
Dopo una vita di fughe in giro per il mondo, finalmente uno dei volti più pericolosi del terrosismo mondiale è stato catturato.