Dopo il disastro dell' aereo militare russo precipitato nel Mar Nero poco dopo il decollo con novantadue persone a bordo, si cercano le scatole nere e i corpi in fondo al mare e questa operazione è molto delicata e lunga perché i dispositivi del Tupolev non sono dotati di trasmettitori radar. Solo con il recupero delle scatole nere potrà essere fatta chiarezza sulle cause di questa tragedia e si spera di trovarle in tempo prima che i preziosi dati in esse contenuti vadano perduti per sempre. In Russia le famiglie delle vittime aspettano con ansia di potere almeno dare un estremo saluto decoroso ai loro cari e di poterli piangere in silenzio con cerimonie private, lontano dal clamore mediatico che questo disastro ha suscitato e sta ancora suscitando.
Il Coro dell'Armata Rossa
Tra i passeggeri dell'aereo c'erano anche sessantaquattro membri del Coro dell'Armata Rossa, il più famoso coro militare del mondo, molto apprezzato per la bravura dei suoi cantanti, che è riuscito a sopravvivere anche al crollo dell'Unione Sovietica e si esibisce con successo in tutto il mondo. I membri del coro deceduti stavano andando in Siria, questa era la destinazione finale dell'aereo, per esibirsi di fronte alla truppe russe impegnate nel Paese mediorientale nella lotta al sedicente Stato islamico; i militari russi stavano aspettando da tempo quel piccolo momento di svago.
Il volto umanitario di Putin
A bordo dell'aereo c'era anche Elizaveta Glinka, presidente dell'organizzazione non governativa russa Fair Aid, meglio conosciuta come dottoressa Lisa per il suo impegno umanitario a favore delle donne e dei bambini delle zone di guerra e più povere del mondo.
La dottoressa Lisa era considerata il volto umanitario di Putin e stava andando in Siria per distribuire medicine e varie apparecchiature mediche in alcuni ospedali da campo in cui ogni giorno di riversano migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, in fuga dalle città in cui si combatte.
Le ipotesi
Tra le tante ipotesi fatte dagli inquirenti rimane una delle più accreditate quella dell'attentato terroristico: sia il Coro dell'Armata Rossa che la dottoressa Lisa erano simboli della Russia entrati da tempo nel mirino dei folli uomini in nero del sedicente Califfato.
"La commissione d’inchiesta sta esaminando le possibili cause del disastro. Naturalmente non escludiamo alcuna ipotesi, ma è troppo presto per trarre conclusioni”, ha spiegato uno dei militari russi responsabili delle indagini e niente si può dare per scontato sapendo che l'ISIS riesce a colpire anche in quei posti in cui nessuno se lo aspetta.