Il dramma si è consumato questa mattina a Gela, cittadina a sud della Sicilia, in provincia di Caltanissetta. La donna, Giuseppa Savatta, avrebbe fatto ingerire alle sue figlie di 7 e 9 anni una ingente quantità di candeggina, provocandone il decesso. Subito dopo il gesto, la madre, ha ingerito lei stessa il liquido velenoso e ha tentato il suicidio, scavalcando il balcone della sua abitazione, situata al secondo piano di una palazzina in via Passaniti, nel pieno centro storico. Il marito, subentrato appena in tempo, è riuscito a impedire alla donna il tragico gesto e, dopo aver scoperto i corpi oramai senza vita delle figlie, ha chiamato subito la polizia e i carabinieri.
Depressione
Secondo fonti non ancora ufficializzate la donna, un insegnante precaria di sostegno di 41 anni, sarebbe stata colpita da una depressione acuta, che l'ha spinta a compiere il tragico gesto. Il marito, Vincenzo Trainito, ingegnere e insegnante presso un istituto privato della cittadina siciliana, è arrivato a casa appena in tempo per salvare la moglie, ora ricoverata all'Ospedale Vittorio Emanuele di Gela. Per Gaia, sette anni, e Maria Sofia, di nove, trovate in corridoio e in camera, i soccorritori del 118 accorsi immediatamente sul luogo del delitto non hanno potuto fare nulla, se non dichiararne la morte per avvelenamento. Sul posto sono accorsi i carabinieri capeggiati dal procuratore Fernando Asaro.
L'Amministrazione Comunale della cittadina Siciliana dichiara sgomento e tristezza per la tragedia familiare accaduta stamane e il sindaco, Domenico Messinese, ha dichiarato il lutto cittadino, ordinando di issare a mezz'asta le bandiere sul Palazzo di Città. In segno di cordoglio, sono state anche fatte cessare dal Comune le canzoncine di Natale risuonanti per le vie del paese e, ora, le autorità indagano sul movente che ha spinto una madre siciliana 41enne, ad uccidere, facendo ingoiare candeggina, le proprie figlie di sette e nove anni, sconvolgendo la comunità della cittadina di Gela, nel sud della Sicilia.