Tel Aviv: il luogo dell’attentato è un quartiere a sud di Gerusalemme; l’uomo, di origine palestinese è Fadi Al-Qanbar, 28 anni. E’ incorso sulla folla alla guida di un camion targato Israele e, dopo aver ucciso quattro militari (tre donne ed uomo), li ha di nuovo investiti in retromarcia. La patente era israeliana come lo erano le prigioni dalle quali era stato rilasciato. Sono infatti le Brigate Qassam di Hamas a confermare che Al Qanbar era un “mujahid, un combattente jihadi”.
Come sottolinea Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma, l’attentato è stato compiuto nel giorno della commemorazione della distruzione del Tempio di gerusalemme”.
Secondo le autorità, è un attacco terroristico in piena regola. Ma Fadi Al-Qanbar è stato immediatamente ucciso da due militari che hanno pronatmente aperto il fuoco, scaricando su di lui una quindicina di colpi.
Il camion proveniva dal quartiere di Gerusalemme est, Jabal Mukaber a poca distanza dal luogo dell’attacco; l’abitazione dell’attentatore è già stata perquisita.
La ricostruzione dell’attentato di Gerusalemme
Come riferisce il portavoce della polizia locale Galit Ziv,il terrorista proveniva da Alar Street, e dopo aver visto un gruppo di persone scendere da un autobus vicino a Talpiot est (un viale popolare per le passeggiate sopra la Città Vecchia), ha accelerato e li ha travolti.
Roni Alsheic, commissario della Polizia, ha chiarito che non c’erano stati di “allerta” specifici a riguardo; le persone coinvolte nell’attentato erano semplici turisti in visita alla città.
Israele teme una seconda condanna Onu
Netanyahu ha fatto sapere che Israele si sta fortemente impegnando per evitare che il Consiglio delle Nazioni Unite approvi per la seconda volta, una risoluzione al pari di quella che condanna gli insediamenti ebraici. La paura del premier è che il prossimo vertice internazionale per la pace in Medioriente (che avrà luogo a Parigi) porti a nuove condanne, prima che il nuovo presidente Trump si insedi il 20 Gennaio alla Casa Bianca.