Una terribile notizia giunge dalla regione Calabria ed esattamente dalla provincia di Catanzaro. Nella serata del 3 gennaio 2017 è stata registrata una furibonda lite che è stata seguita da una sparatoria. Il tutto è accaduto a Catanzaro Lido ed esattamente su viale Crotone. Nella sparatoria sono state ferite due persone. Vediamo tutti i dettagli di quanto emerso dopo l'intervento delle forze dell'ordine.

Due persone ferite alle gambe sono state trasportate in ospedale

Due persone hanno litigato in maniera furibonda nella notte del 3 gennaio 2017.

Si tratta di un ragazzo di nazionalità marocchina e di Francesco Di Bona, il fratello del defunto boss Anselmo di Bona. Secondo quanto riporta il portale online quicosenza.it, i due avrebbero litigato duramente forse per motivi legati allo spaccio di droga. Purtroppo però i toni si sono talmente accesi che entrambi hanno estratto una pistola e hanno iniziato a sparare l'uno contro l'altro. I due sono rimasti feriti alle gambe. Prontamente sono stati chiamati i soccorsi e i sanitari del 118 hanno subito provveduto a trasferire i due feriti presso l'ospedale di Catanzaro.

Per fortuna nessuno dei due è in pericolo di vita. Ancora le indagini sono in corso per poter stabilire le motivazioni del litigio e per poter capire se realmente il tutto sia legato al traffico di droga.

Ulteriori dettagli sull'argomento verranno resi noti senza dubbio nelle prossime ore. Per saperne di più cliccate sul tasto segui in alto accanto al nome dell'autore dell'articolo che avete appena letto.

'Bisogna potenziare il commissariato di Polizia della zona'

Secondo le prime ricostruzioni, la sparatoria che è avvenuta è stata stile far west.

Subito dopo sono giunte le parole del segretario regionale del Coisp, sindacato indipendente di Polizia, Giuseppe Brugnano. Egli infatti ha segnalato la necessità di potenziare il commissariato di polizia presente nella zona. La sparatoria infatti è avvenuta a circa 500 metri dal commissariato. Da quanto emerge vi è una carenza di agenti e di mezzi e dunque la struttura risulta in sofferenza.