Vista l'aria che tira, probabilmente il torneo di 'wallyball', parola coniata fondendo insieme due vocaboli, wall 'muro' e 'volleyball', Pallavolo, non si potrà più fare perché può darsi vengano erette palizzate ben più alte di quelle di 4 metri già esistenti in alcuni tratti, o, al contrario come protesta nella protesta, gli organizzatori che sono sia messicani che statunitensi, lo incrementeranno e si svolgerà più di una volta l'anno.

Esiste infatti bel dal 1979, la tradizione di disputare ogni anno un torneo 'sovversivo', anzi il più 'illegale' torneo al mondo di 'wallyball', pallavolo per la libertà che abbatte confini e unisce popoli, in un punto della barriera di separazione tra Usa e Messico: un torneo unico al mondo perché si svolge per metà campo sulla terra di Naco, nello stato di Sonora Mexico, e per l'altra metà, nella terra di Naco, nello stato dell'Arizona, Usa.

Mentre infuriano le polemiche anzi è proprio guerra aperta tra Usa e Messico, dopo che Trump a una settimana dal suo insediamento alla presidenza Usa ha firmato il decreto esecutivo per la costruzione di un grande confine per contrastare l'immigrazione illegale e ha rifiutato di incontrare il presidente del Messico, Neto finché il suo paese non accetterà di pagare il conto dell'immensa opera, viene alla mente questa storia di chi, da una parte e l'altra del confine, il muro che già esiste lo abbatte attraverso lo sport.

Il torneo che abbatte il muro anche se entrambe le squadre 'giocano in casa'

Su questo tratto del confine Messico-Usa, un'enormità di 3200 chilometri lungo i quali si consumano storie di fuga, violenza, clandestinità e illegalità e molti muoiono ogni anno per rincorrere il miraggio americano, c'è questo singolare torneo che trasforma un pezzo di muro in rete da pallovolo.

Le prime partite risalgono al 1979; dal 2006 il game è stato 'istituzionalizzato' diventando un appuntamento annuale che si svolge ad aprile.

"Per noi è un modo di celebrare l'unione di due paesi, ha spiegato il sindaco messicano di Naco, Jose Lorenzo Villegas ai 'giochi' del 2014. Con la recinzione che diventa la rete del campo di gioco, le partite hanno difficoltà aggiuntive che costringono i giocatori a fare molti pallonetti e aumentano il rischio di distorsioni e infortuni.

Eppure è un evento attesissimo in tutte e due le cittadine, statunitense e messicana, che un tempo erano un'unica città, visto da migliaia di spettatori da ambo le parti che applaudono. E anche se da un lato ci sono elicotteri e mitra puntati, dall'altro venditori di gelati, ogni separazione svanisce.

Anche in corrispondenza di altri punti del confine come tra Tjuna (Messico) e San Diego (California), si è diffusa la tradizione del wallyball: qui è stato girato un breve documentario realizzato dallo scrittore e regista statunitense Brent Hoff.