Il caso Poggi è tornato prepotentemente alla ribalta dopo l'apertura di un'inchiesta bis legata a un nuovo nome, ora iscritto nel registro degli indagati. Si tratta, come ormai noto, di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. La difesa di Stasi, con il supporto di una società di investigazioni private, ha portato sul tavolo della Procura alcuni elementi che sposterebbero l'attenzione proprio su Sempio. Primo fra tutti il DNA presente nelle unghie della vittima che, secondo l'esposto, apparterrebbe proprio al nuovo indagato. Altro punto centrato dai legali di Stasi è il traffico telefonico Sempio-Poggi registrato verso l'utenza fissa della famiglia e apparentemente non giustificabile.

Torna in ballo anche la testimonianza di un agricoltore che, secondo i dati in mano al team del programma tv Quarto Grado, avrebbe dato il decisivo input per l'avvio delle indagini difensive sulla nuova pista alternativa. L'avvocato Fabio Giarda, presente in studio, dopo aver visto la ricostruzione mandata in onda ha precisato che essa, in merito alla figura dell'agricoltore, non risponde assolutamente al vero.

La ricostruzione sulle indagini difensive

Nella ricostruzione televisiva curata da Quarto Grado, andata in onda ieri sera, su come si siano sviluppate le indagini difensive che hanno portato all'apertura del fascicolo Sempio, è stato mostrato come la difesa di Stasi sia partita dalla testimonianza di un contadino per attivare gli approfondimenti su Andrea Sempio.

L'agricoltore, nel gennaio 2016, avrebbe dichiarato alla famiglia Stasi di conoscere dettagli importanti sul delitto. Avrebbe dichiarato di aver assistito, dal terreno in cui lavorava, poco distante dalla villetta dei Poggi, ad una lite o una conversazione tra Chiara e il suo assassino. La società di investigazioni ingaggiata dallo studio legale Giarda, avrebbe perlustrato quei campi che, secondo la ricostruzione televisiva, disterebbero solo 400 metri dall'abitazione di Sempio.

Da questa segnalazione sarebbe partita l'indagine sul giovane, con appostamenti, pedinamenti e fotografie che potessero, in 8 giorni, fornire un quadro sulla vita quotidiana di Andrea Sempio. Il 10 novembre 2016, alle 17.30, l'investigatore privato avrebbe persino effettuato un sopralluogo "a casa del contadino identificato in precedenza", come si può ascoltare nella ricostruzione andata in onda, trovandola apparentemente disabitata.

La smentita del legale di Alberto Stasi

In seguito a questa ricostruzione, il legale di Alberto Stasi presente in studio, Fabio Giarda, ha dichiarato che quanto riportato nel filmato non corrisponde alla realtà: "Credo che chi vi ha fornito questi documenti, che non siamo ovviamente noi, forse ha fatto un po' di pasticci nel ricostruire tutta la vicenda - dice al conduttore Gianluigi Nuzzi -. Questa storia dell'agricoltore non c'entra assolutamente niente con la vicenda di Sempio, quindi avete messo insieme degli elementi che non c'entrano. La storia dell'agricoltore è una storia che, ad oggi, è ancora irrisolta: è arrivata una persona a dare delle indicazioni, dicendo che sapeva delle informazioni utili sull'omicidio e poi è sparito nel nulla, quindi non c'entra niente con la vicenda di Sempio, non siamo partiti da lì".

Quando Nuzzi ha sottolineato che, stando a quanto riportato dagli inviati di Quarto Grado, i terreni in questione sarebbero "adiacenti" alla casa di Andrea Sempio, l'avvocato Giarda ha lapidariamente risposto: "Ma se non sappiamo chi è (l'agricoltore, ndr), come si fa a sapere che i suoi terreni sono quelli adiacenti a quelli di Sempio? Noi non l'abbiamo identificato".

Continuano, invece, le polemiche sul modus con cui la difesa di Stasi ha prelevato il DNA di Sempio per effettuare le comparazioni. Secondo l'avvocato Tizzoni (difensore della famiglia Poggi) e il generale Garofano, si tratterebbe di una procedura assolutamente illegittima che lede i diritti fondamentali di ogni cittadino.