È il volto scolpito di un olmeco quello raffigurato tra le immagini raccolte dalla Nasa sul suolo di Marte? L’autore del video ha realizzato anche una simulazione grafica di quello che poteva essere il volto, ipoteticamente, scolpito prima che si deturpasse. Volendo prestar fede alla ricostruzione, la somiglianza con quelli delle statue olmeche è considerevole.

Gli Olmechi erano un popolo molto enigmatico. Comparvero dal nulla nel 1500 a.C. e si insediarono nel Messico centromeridionale. La somiglianza tra le immagini della Nasa e i lineamenti etiopici delle mastodontiche teste scoperte nel 1869, da Melgar y Serano, nella giungla messicana, è straordinaria.

Sono dei “capoccioni” di basalto del peso di 40 tonnellate raffiguranti persone di razza non amerinda.

La tecnologia che ha permesso all’agenzia spaziale americana di realizzare le immagini del suolo di Marte utilizza una fotocamera Gigapan molto sofisticata, con un grandangolare spinto e la possibilità di ruotare di 360 gradi, oltre ad un software che determina un’altissima risoluzione.

La strabiliante tecnologia della Gigapan

Durante il discorso inaugurale di Obama, il fotografo David Bergman, utilizzando una macchina fotografica di questo tipo realizzò 220 immagini di 1474 megapixel. Per fare un confronto: le più evolute delle nostre reflex non superano i 20-25 megapixel. Se si vogliono osservare le immagini del suolo marziano, in stile Google Earth, riprese da questo stupefacente sistema fotografico, bisogna andare sul sito gigapan.com e cercare “mars”.

Il Cufom, Centro ufologico mediterraneo, che riporta la notizia, preferisce non prendere posizione sulla natura dell’immagine. Si limita a osservare che l’impressione di osservare volti sul suolo di Marte è molto frequente. Ma non bisogna mai escludere la pareidolia, cioè l’illusione inconscia di tradurre in forme note oggetti generici.

Fenomeno che sembra molto frequente sul pianeta rosso.

Comparsi dal nulla con grandi conoscenze di ingegneria

Tuttavia, in questi casi è facile dire tutto e il contrario di tutto. Se non è possibile dimostrare che quel volto è stato scolpito volontariamente è altrettanto difficile smentirlo, fino a prove ulteriori. Tanto più che gli Olmechi sono un popolo pieno di misteri.

Se ne ignora la provenienza. Vivevano nel Sudamerica ma le loro sculture rappresentano persone asiatiche, europee e specialmente africane, mai amerinde.

Non vi è alcuna traccia della loro crescita graduale in Mesoamerica. Comparvero di colpo con grandi conoscenze artistiche e ingegneristiche. Riuscivano a costruire città monumentali in luoghi paludosi, situati a centinaia di chilometri di distanza dalle cave. Trasportavano, con mezzi nautici, blocchi di basalto che arrivavano a pesare quaranta tonnellate.

Conoscevano la ruota. Questo smentisce la falsa convinzione che i popoli amerindi non la conoscessero. La cultura olmeca ha influenzato tutti i popoli che ne hanno raccolto l’eredità ed è progredita fino alla caduta degli Aztechi e dei Maya. Sono ritenuti anche gli inventori di un primitivo gioco del calcio. Tuttavia, la loro grande civiltà era macchiata da una pessima usanza: celebravano con sacrifici umani.