Sono trascorsi decenni e malgrado si cerchi di dimenticare le cronache che videro nascere la lotta alla diversità, avvenute nel periodo nazista, ogni anno non si può fare a meno di celebrare il 'Giorno della Memoria', onorando i milioni di persone trucidate per il capriccio di un solo uomo: Adolf Hitler. La storia ricorda in primis la persecuzione subita dagli ebrei, ma 'cancella' le etnie inferiori dalla lista degli emarginati inclusi nello sterminio, che hanno 'contribuito' a totalizzare 15 milioni di morti. Il termine Shoah è utilizzato per raccontare la morte dei quasi sei milioni di ebrei, uomini e donne di tutte le età, mentre l'Olocausto 'vede' il massacro di 9 milioni di persone quali: portatrici di handicap, malati mentali, gruppi etnici (sinti, rom, jenisch), gruppi religiosi (pentecostali e testimoni di Geova), oppositori politici, prigionieri di guerra e omosessuali.
Olocausto e Giorno della Memoria
Molti non conoscono il significato della parola Olocausto, anche se spiegata dall'atto asservito allo sterminio di tutte quelle persone, ritenute dalla Germania nazista di Hitler, 'inferiori'. Olocausto significa 'ardere', 'bruciare interamente'; e così è stato fatto, come a rispettare le usanze della religione ebraica nei rituali che vedevano il sacrificio di animali uccisi e arsi sugli altari dei tempi, per rinnovare con il proprio popolo l'alleanza con il Dio di Israele. Il 27 gennaio è la data che in tutto il mondo è stato comunicato l'abbattimento dei cancelli di Auschwitz e rinnova il 'Giorno della Memoria' per ricordare dell'Olocausto, tutte le vittime di uno sterminio programmato voluto da Adolf Hitler nei lager di Chelmno, Belzec e Auschwitz; i campi di concentramento che portarono a conoscenza di tutto il mondo, l'orrore del genocidio nazifascista.
Sterminio programmato
Fino all'anno scorso erano riconosciuti dall'Ente nazionale per la Memoria della Shoah, oltre 26mila "Giusti tra le Nazioni". Questi eroi, nello sterminio dell'Olocausto, s'impegnarono rischiando la propria incolumità per salvare i tanti ebrei che dal '33 si videro annientare fino al '45. Lo sterminio degli Ebrei ebbe quattro fasi: la prima definì per decreto la parola ebreo; la seconda l'espulsione, l'appropriazione dei beni e la privazione dei diritti; la terza la destinazione nei campi di concentramento e la quarta la distruzione.
La storia tende a mettere in luce solo lo sterminio ebreo e questo articolo vuole ricordare le 'etnie inferiori', come quelle omosessuali vittime delle stesse persecuzioni. Le parole del capo delle SS Heinrich Himmler furono: "Dobbiamo sterminare queste persone fino alla radice. Non possiamo permettere tale pericolo per il paese: l'omosessualità deve essere del tutto eliminata".
Nei primi anni '30 la Germania viveva una libertà che nessuna Nazione aveva e attirava le comunità LGBT di tutto il mondo; oltre questo, gli ebrei erano una potenza e come tale considerati troppo ricchi e benestanti. Il benessere e il progresso di queste 'minoranze' era fortemente odiato da Hitler e proprio questo ne sancì lo sterminio.