Secondo il ministro degli Esteri della Turchia, Mevlut Cavusoglu, l'attentatore dell'attacco al Reina di Istanbul è stato identificato: non si tratterebbe del kirghiso di 28 anni che avrebbe provocato la morte di 36 persone e ferito 70 persone la notte di Capodanno, ma la notizia appena diffusa è stata subito smentita. Infatti, il sospettato Iahke Mashrapov è stato indagato dalla polizia ed è risultato estraneo alla strage."L'identità dell'attentatore della strage di Istanbul è stata riconosciuta", ha annunciato in un un'intervista in televisione il ministro degli Esteri turco aggiungendo nient'altro.
La ricostruzione dell'accaduto a Istanbul
L'uomo originario del Kirghizistan o dell'Uzbekistan sarebbe arrivato in Turchia dalla Siria, anche se non è ancora stato definito in quale giorno sarebbe arrivato ad Istanbul. Secondo le indagini, l'uomo si trovava nella penisola anatolica già il 22 novembre scorso e avrebbe preso in affitto una casa a Konya assieme alla moglie e ai suoi due figli. Inoltre, secondo il quotidiano Hurryet, le forze dell'ordine reputano che nella città in cui il sospettato attentatore avrebbe alloggiato, risieda il capo della cellula dell'Isis in Turchia, Yusuf Hoca, l'ideatore della strage nella discoteca Reina di Istanbul. Per di più, nella notte di Capodanno Abu Muslim Horasani (possibile nome dell'attentatore) avrebbe cambiato ben otto taxi prima di raggiungere la discoteca e portava con sé due zaini, uno più piccolo e uno più grande nel quale nascondeva l'arma che avrebbe utilizzato per l'attacco.
Dopodiché, l'attentatore avrebbe lasciato uno dei suoi due zaini all'interno dell'ultimo taxi preso e, secondo Yeni Safak, le forze dell'ordine avrebbero trovato il suo cellulare. In seguito, dopo aver ucciso 39 persone, l'attentatore avrebbe cambiato il suo soprabito e si sarebbe dato alla fuga mimetizzandosi tra la folla.
Nuovi arresti: i famigliari e la moglie dell'attentatore e più di 40 persone
Durante le indagini, sono stati arrestati anche i famigliari e la moglie del presunto attentatore ancora in fuga. La donna aveva affermato di essere a conoscenza che il marito avesse legami con l'Isis. Inoltre, oggi è stato rivelato che almeno cinque militanti dell'Isis avrebbero attentato al locale Reina di Istanbul, e di conseguenza sono finiti in manette grazie ad un'operazione della polizia turca a Smirne.
Come se non bastasse, l'agenzia privata Dogan ritiene che l'operazione avesse nel mirino tre famiglie arrivate 20 giorni fa da Konya, la città turca nella quale si sospetta che l'attentatore avesse la base prima di compiere la strage. Tali famiglie sono sospettate di aver alloggiato il presunto attentatore e di essersi date alla fuga dopo l'attacco, e secondo la Dogan sarebbero le 27 persone comprese donne e bambini che sarebbero state arrestate. Durante l'inchiesta, tra il primo e il 3 gennaio sono state fermate altre 16 persone tra la città in cui è avvenuto l'attentato e Konya, e inoltre tra gli arresti di ieri sono presenti due stranieri fermati al terminal per le partenze dell'aeroporto Ataturk di Istanbul.