Armi 'biologiche' maestose, potenti, infallibili e a costo molto basso, il che non guasta. A Mont de Marsan, in una base militare nel sud ovest della Francia, quattro speciali moschettieri volanti, dai nomi irrinunciabili di Aramis, D'Artagnan, Athos e Porthos, stanno facendo da sei mesi un particolare addestramento. Sono aquile reali presto in missione contro la jihad e il terrorismo islamico: si allenano a neutralizzare potenziali attacchi dal cielo fatti con droni pilotati da remoto. L'antica arte della falconeria 'rispolverata', è così messa al servizio della sicurezza contro la tecnologia stragistica.
Aquila poliziotto contro drone
La brillante idea dell'esercito francese in realtà è stata copiata dai colleghi olandesi che per primi hanno iniziato ad addestrare aquile a catturare droni in volo per portarli a terra, esattamente come qualsiasi preda. L'Olanda è il primo paese che ha avviato simili esercitazioni e, completati i test lo scorso settembre, sta per dotarsi di una squadra di rapaci in servizio permanente antidrone.
L'aviazione militare francese invec, sta addestrando i quattro moschettieri con le ali a riconoscere e neutralizzare piccoli velivoli teleguidati che potrebbero essere utilizzati per compiere attacchi terroristici. Cosa che già avviene in scenari di guerra, dall'Iraq alla Siria, e che, come sempre più spesso segnalato dai servizi segreti, potrebbe accadere nei cieli europei nei luoghi e contesti più a rischio: non solo aeroporti, ma anche stadi, piazze e spazi aperti dove si svolgano manifestazioni e concerti, e tutti i posti dove si organizzini eventi diplomatici e istituzionali.
Sopra i nostri cieli, i terroristi potrebbero servirsi di droni per attività di spionaggio, gettare bombe, filmare attentati. Le aquile rappresentano "una soluzione 'low tech' a un problema high tech", secondo l'esatta definizione di Denis Janus portavoce della polizia olandese che per prima le ha addestrate.
Moschettieri con le ali, l'addestramento anti terrorismo
Aramis, D'Artagnan, Athos e Porthos sono la speciale brigata aerea dell'aviazione francese, sorvolano regolarmente la base militare di Mont-de-Marsan e sono pronti a prendere servizio in pianta stabile. Ma come sono stati addestrati e preparati al compito che li aspetta?
I militari si sono presi cura delle aquile già in tenera età. Gli aquilotti svezzati sono stati addestrati a riconoscere oggetti volanti, hanno familiarizzato con i piccoli velivoli grazie allo stratagemma degli addestratori di fargli trovare sempre cibo sui mezzi aerei. E così, associando l'oggetto con il cibo, i rapaci hanno imparato a riconoscerlo come una qualsiasi altra preda e a quel punto a utilizzare le loro innate abilità per cacciarla.
Se pensiamo che un'aquila reale è in grado di intercettare una preda a due chilometri di distanza e di spiegare le ali ampie due metri per poi calare su di essa a una velocità di 90 chilometri orari, quindi bloccarla con gli artigli e con il becco, allora possiamo avere un'idea della potenza di questa arma biologica.
Catturare l'oggetto in volo per il rapace è un gioco da ragazzi: le aquile possono intercettare e abbattere droni, per essere poi ricompensate con del cibo.
Aramis, D'Artagnan, Athos e Porthos, moschettieri alati, in volo dal passato della falconeria alle insidie del presente e del futuro, sono pronti a difendere i cieli di Francia. E può darsi che presto altre pattuglie di soldati alati sorvoleranno l'Europa. La natura è pronta a combattere la tecnologia del terrore.