L'allarme di un possibile attacco terroristico arriva questa volta dal Friuli Venezia Giulia, dove il 'Casa' (Comitato di analisi strategico antiterrorismo) è riunito permanentemente con l'obiettivo di garantire il massimo impegno per la sicurezza e la tranquillità degli italiani.

Il 'Casa' ha raccolto moltissime segnalazioni, alcune anche in tempo reale, le ha vagliate e le diramate agli uffici di frontiera, agli aeroporti e ai comandi delle forze di pubblica sicurezza sul territorio. Tra i molti allarmi ricevuti, uno è stato preso in particolare considerazione, fa riferimento alla possibilità di attentati in Italia con l'uso di droni.

L'azione dei droni

Dopo questa segnalazione la polizia di frontiera del Friuli ha inviato un allert in cui viene raccomandata la massima attenzione nei servizi di vigilanza per un possibile attacco terroristico di matrice islamica che potrebbe essere attuato anche con l'ausilio di droni e autovetture rubate.

Lo stesso allarme, scaturito nel corso di attività connesse allo svolgimento di una indagine di diversa natura, sarebbe stato inviato anche a Milano e diffuso a tutti i commissariati cittadini e ai comandi di Polfer, Polaria e Polizia scientifica.

In realtà da quando è stato ucciso Anis Amri, il tunisino autore della strage di Berlino, le forze di polizia stanno producendo uno sforzo senza precedenti per tentare in tutti i modi di prevenire un attentato nel nostro Paese anche se il Capo della Polizia Franco Gabrielli, senza usare mezze parole, ha sostenuto in una intervista rilasciata ieri, che 'anche l'Italia avrà il suo prezzo da pagare' ed è inutile illudersi del contrario.

Gabrielli e il 'terrorismo liquido'

Sempre Gabrielli, ha sostenuto che questo tipo di 'terrorismo liquido', dove l'innesto non è attuato da cellule dormienti ma da un numero imprecisato di soggetti chiamati a compiere un assalto, è pericolosissimo e non ci sarebbe alcuna ricetta per fermarlo. L'unica speranza che il capo della polizia ha è quella che il danno che produrrà sia contenuto.

Queste dichiarazioni hanno scatenato un'ondata di polemiche tra i politici ma anche sui social: molti cittadini si sono chiesti come abbia potuto Gabrielli, Capo della Polizia Italiana, fare una dichiarazione di totale impotenza del Paese nei confronti di un attacco terroristico. Molte forze politiche hanno chiesto a Gabrielli di riferire in Parlamento,