Walter Ricciardi, dell'Istituto Superiore di Sanità, e Silvio Garattini del Mario Negri, hanno attaccato la regione Toscana in merito alla presenza dell'ambulatorio omeopatico presente sul territorio.

Polemiche in regione

Il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, ha criticato la Regione Toscana per aver introdotto nell'offerta sanitaria pubblica anche l'omeopatia con l'apertura di un ambulatorio.

Sonia Baccetti, la responsabile del sistema sanitario regionale della rete di medicine complementari, ha replicato all'iss che "i trattamenti funzionano come supporto alla medicina tradizionale" e che quindi non c'è motivo di preoccuparsi; tra l'altro, sono anche provati scientificamente.

Il responsabile dell'Istituto Mario Negri, Silvio Garattini, si è definito "sconvolto" dalle dichiarazioni della Baccetti, tanto da ribadire che la medicina omeopatica non si fonda su evidenze scientificamente provate.

Ambulatori pubblici omeopatici

Sono ormai molti anni che la Regione Toscana ha aperto gli ambulatori pubblici omeopatici, ovvero di medicine complementari, ma le critiche negli ultimi mesi sono state davvero molte. A scatenare l'ira di Garatti è stato il cartello posto in un ambulatorio nell'Ospedale di Lucca di "Omeopatia, Ginecologia e Oncologia". "Va contro i principi della Food Trade Commission" ha dichiarato, constatando che avrebbe imposto di dichiarare sull'etichetta dei medicamenti omeopatici la frase "totale mancanza di efficacia".

Un colpo dopo l'altro questo, per la Responsabile Sonia Baccetti che non demorde dal suo obbiettivo ovvero quello di aggiungere le terapie non convenzionali a quelle che lo sono già.

Tacciono invece le voci critiche in merito ad agopuntura e fitoterapia, considerate invece di miglior efficacia sui pazienti. La Baccetti ha difeso l'ambulatorio omeopatico regionale dichiarando che i risultati sono stati positivi, soprattutto per quanto riguarda le vie respiratorie di natura allergica e non. La struttura è attiva dal 2010 e "cerca di mgliorare la qualità di vita dei pazienti".