La Corte suprema della Federazione Russa, il prossimo 5 aprile, deciderà se difendere o permettere la violazione della libertà nel Paese. A causa di una definizione generica sulle attività estremistiche pericolose per lo stato, sono a rischio tutti i cittadini che hanno un orientamento di pensiero, coscienza e religione diverso dalla maggioranza.

L'avvocato Gregory Allen, che difende la libertà del gruppo preso di mira da questa "campagna", i Testimoni di Geova russi, dichiara: "Le autorità russe usano questa definizione poco chiara per tacciare di ‘estremismo’ qualunque credo religioso che non considerano ortodosso".

Attività estremiste o caccia alle streghe?

Nel 2003, il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, ha invitato la Russia ha precisare il significato di "attività estremiste", con l'obbiettivo di "escludere qualunque possibilità di applicazione arbitraria”.

Eludendo la Russia questa richiesta, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa si è trovata costretta ad affermare: “Nella legge originale ‘estremismo’ era in parte definito come ‘incitamento alla discordia sociale, razziale, nazionale o religiosa, accompagnata da violenza o istigazione alla violenza’. Con l’emendamento del 2006 è stata eliminata la frase ‘accompagnata da violenza o istigazione alla violenza’. Questa ambigua definizione di ‘estremismo’ dà spazio alle forze dell’ordine di intraprendere azioni arbitrarie”.

Secondo lo stesso rapporto, questa legge contro l'estremismo, "è stata utilizzata impropriamente per farne uno strumento contro le attività di alcune religioni, in particolar modo dei Testimoni di Geova. Questo abuso è drasticamente aumentato dall’introduzione delle modifiche alla legge del 2006”.

Di conseguenza, il Ministero di Giustizia, lo scorso 17 marzo, ha accusato formalmente il Centro Amministrativo dei Testimoni di Geova in Russia di estremismo.

Se la Corte suprema della Federazione Russa, il prossimo 5 aprile, deciderà di dichiarare "estremisti" i 170.000 Testimoni di Geova russi, le oltre 2.300 congregazioni verrebbero considerate illegali. In questa lotta contro gli "estremisti" sono interessanti le documentazioni foto e video riprese dalle telecamere di sorveglianza di una Sala del Regno dei Testimoni di Geova, pubblicate nel sito ufficiale jw.org (bloccato in Russia dal 2015) e visibile in circa 300 lingue diverse, fra cui il russo.

Una serie di prove di "estremismo" sarebbero sostenute da Irruzioni nelle Sale del Regno da militari incappucciati e altri immortalati dalla tecnologia che inserivano prove di libri proibiti negli armadi dei luoghi di culto. In uno di questi libri proibiti, dal titolo "Cosa insegna realmente la Bibbia" si possono leggere capitoli come "Santo rispetto per la vita" e "Una vita famigliare felice"!

Iniziativa mondiale contro una minaccia alla libertà

Non è la prima volta che i Testimoni di Geova, si trovano in dovere di difendere la propria posizione davanti a tribunali secolari. Il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova ha invitato gli oltre 8.000.000 Testimoni di tutto il mondo ha inviare un appello al Cremlino e agli alti funzionari degli organi di giustizia del paese tramite lettere con posta tradizionale, la maggioranza delle quali dovrebbe arrivare entro il giorno della sentenza.

Una richiesta rispettosa nonostante la posta in gioco sia molto pesante e forse al culmine di violazioni conosciute fin dal tempo del regime sovietico.

L’articolo 18 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, l’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e l’articolo 9 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, dichiarano che "Il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione” è un fondamentale diritto umano.

Riuscirà la Corte suprema della Federazione Russa a capire da che parte sta l'estremismo? I Testimoni di Geova di tutto il mondo e ognuno che vede minacciata la propria libertà si augurano di sì.