Dovranno rispondere di interruzione di pubblico servizio i due attivisti che,nella giornata del 20 marzo, hanno fermato e obbligato a fare retromarcia una ambulanza della Croce Rossa di Beinasco in emergenza (con tanto di luci accese e sirene spiegate) , che aveva imboccato l'ingresso dell'Interporto di Orbassano in contromano per evitare la coda e poter così salvare la vita al trasportato, le cui condizioni erano veramente gravi.

La Stampa di oggi, nell'edizione torinese, spiega che i due "paladini della giustizia", Claudio e Paolo, questi i loro nomi, appartenevano ad un gruppo Facebook "Torino Sostenibile", al quale hanno aderito tante persone piene di buoni propositi.

Lo scopo di questo gruppo era di collaborare al fine di potersi donare una città sostenibile, appunto. Forse a Claudio e Paolo questo non era chiaro ed hanno esacerbato il vero intento di quel gruppo. Infatti, a quanto esposto nella denuncia partita, nei loro confronti, da parte degli operatori della Croce Rossa, nonostante i diversi tentativi dell'autista di spiegar loro la gravità della situazione, non si sono lasciati corrompere ed hanno continuato nella loro impresa, corredando il tutto con un bel filmato che potesse testimoniare la loro "buona azione del giorno".

Inutile dire che il video della loro gloriosa impresa è stato postato poco dopo sul gruppo, ricevendo tanti consensi, ma anche tante commenti negativi da parte di chi è consapevole del grande lavoro svolto dalla CRI che, ogni giorno, 24/24h, si impegna per salvaguardare il bene più prezioso che abbiamo: la vita.

I due soggetti in questione, nelle ore successive, hanno tentato più volte, invano, di chiedere scusa per la loro bravata cercando clemenza direttamente nella persona del dott. Davide Castelli, presidente della Croce Rossa di Beinasco.

Il presidente, ribadendo più e più volte la gravità del fatto, ha spiegato ai due che "chi ferma un'ambulanza in corsa per qualche "like"sui social deve capire la gravità del gesto compiuto".

Piovono anche gli insulti e le polemiche anche sulla pagina Facebook "torino Sostenibile", che ovviamente ha espulso i due dal gruppo. Il resto dei membri non si riesce a capacitare dell'accaduto e prende le dovute distanze, stufi, ormai, di sentir piovere critiche sul loro gruppo, d parte di chi fa di tutta l'erba un fascio.