Esperimento riuscito: l'artista francese Abraham Poincheval ha trascorso una settimana rinchiuso in due blocchi di pietra di 12 tonnellate, collocati all'interno del museo di arte contemporanea Palais de Tokyo di Parigi. Una performance estrema; per lui nient'altro che una 'sfida meditativa', che i visitatori hanno potuto seguire attraverso le telecamere del museo. Ma perché l'ha fatto? L'intenzione era di fare un viaggio mistico alla scoperta di sé, in condizioni fuori dal comune. Soddisfatto, sebbene un tantino stravolto all'apertura del masso, l'artista ha detto di essere riuscito nell'intento.

Abraham Poincheval, l'artista che ama le sfide estreme

'La sensazione è quella di stare in uno stato fluido, come essere una particella nel mezzo di questo mondo minerale. È molto strano, difficile da spiegare, la sensazione di un mondo galleggiante'. Così ha dichiarato Abraham Poincheval, uscito dalla cavità disegnata da lui stesso all'interno della roccia.

Appena 'emerso' era un po' frastornato, e chi non lo sarebbe dopo una settimana in simili condizioni? Le cose sono andate così: alle 14 e 30 di mercoledì 22 febbraio, l'artista è entrato nella cavità di una roccia esposta al museo di arte contemporanea Palais de Tokyo di Parigi e vi è restato per sette giorni e sette notti, per uscirne il 1 marzo di fronte a un pubblico curioso e in trepida attesa che gli ha regalato un applauso nel vederlo finalmente 'risorgere'.

Nella pagina Facebook del museo, l'artista è stato immortalato nel momento dell'entrata.

Nel centro di Parigi, ma chiuso in una roccia e isolato dal mondo

Strana condizione, trovarsi a Parigi, in una città nel cuore dell'Europa, non in una montagna distante da tutto, eppure in una condizione estrema, completamente isolato dal mondo.

L'unico collegamento con l'esterno è stato costituito da un condotto di ventilazione perforato nella pietra.

Per mangiare aveva a disposizione zuppe, carne essiccata, succhi di frutta. Ma era praticamente impossibilitato a muoversi, dal momento che la forma in cui era alloggiato è sagomata secondo un profilo di un uomo seduto.

In questa realtà aveva a disposizione anche una linea telefonica in caso di emergenza e un dispositivo per monitorare il suo battito cardiaco.

Per quel che riguarda lo smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi, l'artista non ha fornito spiegazioni ma nelle settimane prima di dare inizio alla performance, si è preparato in modo da rallentare il suo metabolismo. Ha detto che è stata un'esperienza da vertigine: 'Il mondo si rovescia mostruosamente, sì, sì, sì, non sai dove ti trovi ma sai che ci sei, è un dono ma nello stesso tempo sai che devi tenere la testa sulle spalle'. A tenergli compagnia, è stato il personale del museo parlandogli, cantando e recitando poesie.

'Si tratta di provare il tempo in una roccia, non è una performance da stuntman, ma un viaggio mistico, un'esplorazione interiore su come il Sè si modifichi in realtà diverse dalla nostra', ha dichiarato l'artista ormai avvezzo a imprese sui generis.

Precedenti esperienze artistiche e prossimi progetti

Abraham Poincheval è un'artista che ama misurarsi con sfide al limite, da record dei primati, anche della stravaganza: prima di questa, c'è stata il viaggio lungo il Rodano all'interno di una bottiglia di plastica gigante di sei metri di lunghezza e la preparazione a questo evento l'ha fatta vivendo dentro una scultura di orso per due settimane. L'anno scorso ci fu pure l'esperienza durata una settimana su una piattaforma di due metri quadrati per 20 metri di altezza a Rennes, nell'ovest della Francia per scrivere e meditare.

E ora già si prepara per la prossima performance intitolata 'Egg': il 29 marzo inizierà letteralmente a covare una dozzina di uova fino alla loro schiusa. Trascorrerà 26 giorni di fila sotto una coperta con l'intento di mantenere una temperatura costante di 37 gradi. Sarà una sorpresa pasquale d'artista.