Da qualche mese non sentiamo più parlare di Isis. O, comunque, in modo sporadico. In fondo, anche questa è una tattica dei terroristi. Far calare il silenzio attorno a sé per poi tornare a colpire. Del resto, ci siamo resi conto quanto la rete degli jihadisti sia capillare e composta da tanti “lupi solitari” sparsi per l’Europa. In Italia sono diverse le città ritenute a rischio. Alcune date per scontate come Roma, altre un po’ meno, come Ravenna (per la presenza della tomba di Dante, che posizionò Maometto nell’Inferno). Ma c’è un’altra città italiana che ritenevamo in fondo impensabile come obiettivo Isis.

Eppure, sono arrivate a presidiarla le cosiddette Sos: Squadre operative di supporto, gruppo di forze speciali dell'arma dei carabinieri. Vediamo qual è e il motivo.

Lecce obiettivo Isis: le ragioni

Gli uomini della Sos sono arrivati a presidiare Lecce, città pugliese considerata culla del Barocco. Una città ricca di storia ed arte, nonché tanto turismo per le stupende località balneari della sua provincia. Una città che lo Stato considera dunque meritevole di particolare attenzione. A parte i motivi culturali e turistici, Lecce è considerata a rischio giacché la Puglia è diventata transito di potenziali terroristi. I quali, una volta sbarcati in terra pugliese, arrivano in altre città italiane o europee.

Come del resto accade per la vicina Sicilia. Si ricorderà ad esempio come la Puglia, per la sua posizione geografica favorevole, già negli anni '90 fu teatro di sbarchi in massa degli albanesi.

Non a caso, già lo scorso anno a Bari sono state istituite le Api – acronimo di Aliquote di primo intervento - altra squadra speciale dei carabinieri addestrata proprio per intervenire in caso malaugurato di eventuali attentati.

Dunque anche Lecce considerato obiettivo sensibile Isis. Del resto, in occasione del suo insediamento, il neo Ministro degli interni Minniti aveva già affermato che il rischio attentati in Italia sta gradualmente crescendo. Anche in concomitanza dell’arretramento dell’esercito islamista in Siria.