Mentre la guerra all'Isis continua, il dramma dei prigionieri prende connotati inquietanti; come al solito le meno fortunate risultano le donne. Il particolare e cruento trattamento riservato a tutte loro ad ogni passaggio degli uomini dello Stato Islamico è stato raccontato freddamente da un miliziano catturato dai curdi nel corso della battaglia per liberare Kirkuk. Amar Hussein, 21enne nato a Mosul, teatro di guerra di queste ultime ore, confessa senza troppi giri di parole le atrocità compiute ai danni di bambine, adolescenti e donne adulte della minoranza yazide del Kurdistan iracheno.
Tutte vigliaccamente stuprate e vendute al miglior offerente. -”Io stesso ho violentato più di 200 donne”- avrebbe riferito il giovane durante un'intervista all'agenzia Reuters.
Fatti di ordinaria follia
Secondo il pacato e tetro racconto del jihadista Amar Hussein, arruolato dagli uomini del Califfo nel 2013, compiere abusi sessuali sulle infedeli “è normale”. E non solo, stando alle testimonianze del ragazzo iracheno di Mosul, acquistare, vendere e violentare le donne appartenenti alle minoranze etniche diventava una necessità per i ragazzi. Un tradizionale rito di cui vantarsi, assicura Hussein, dopo aver conquistato un quartiere o un intero paese. In effetti, come riportato da autorevoli quotidiani, gli insegnamenti dei comandanti locali dell'Isis erano basati sulla “teologia dello stupro”.
Pratica che avveniva sistematicamente casa per casa, e dietro il folle supporto dei capi.
“Le ragazze vengono vendute come il petrolio”
Nel proseguo della sempre più raccapricciante confessione, il giovane Amar, ricorda l'addestramento e riferisce che lo stesso finiva nel momento in cui veniva dimostrato ai capi una certa capacità di uccidere.
-”La prima volta è stato difficile”- afferma il jihadista, ma che in seguito sarebbe risultato più famigliare e senza apprensioni né per l'età né per il numero di nemici da abbattere.Tornando alla triste sorte delle donne, Hussein ribadisce di non nutrire il minimo pentimento per le atrocità commesse. E assicura che le donne catturate potevano essere vendute come trofei, e che a seconda dell'età avevano un prezzo, come il petrolio.