Gli esperti del settore parlano di ''terrorismo molecolare'', data la natura geograficamente parcellizzata e dislocata degli attacchi che, apparentemente, non avrebbero alcun punto di raccordo se non la natura alquanto improvvisata del modus operandi. Gruppi terroristici che agiscono autonomamente rispetto ad un'unità centrale di comando che si limita ad un progressivo ed inarrestabile lavoro di indottrinamento mediatico, scomodandosi, solo alla fine, a porre la propria firma all'epilogo di ogni azione rivendicandone la paternità. Il recente attacco a Londra rientra nella suddetta categoria terroristica, 12 anni dopo gli attacchi di Al Qaeda nella metropolitana e ad un anno dall'attacco ISIS nell'aeroporto di Bruxelles.

Un suv impazzito di colore nero lanciato a circa 76 miglia (122 chilometri orari) ha travolto mercoledì scorso la folla di Westminster Bridge, zona immediatamente continua al Palazzo di Westminster sede del Parlamento inglese, situato sulla riva settentrionale del Tamigi, falciando diverse persone durante la sua corsa; Scotland Yard parla di un bilancio complessivo di quattro vittime (killer compreso) e di circa quaranta feriti, tra cui anche poliziotti, l'evento viene trattato senza soluzione di compromesso come un attacco terroristico. L'edificio simbolo della liberalità politica britannica è stato messo in lockdown, mentre i lavori della Camera dei Comuni sono stati sospesi per alcuni giorni.

Ad oggi questi i dati rinnovati sulla base dei rilevamenti della polizia britannica diffusi dalla BCC.

Le ultime ricostruzioni e l'azione criminosa imitativa di sabato

A circa una settimana dall'accaduto, la ricostruzione dei fatti diventa sempre più lucida e particolareggiata. Secondo quanto recentemente dichiarato dalla polizia britannica la dinamica dell'attacco è stata tremendamente rapida, si parla di circa ottantadue secondi in tutto di attentato.

Dopo aver travolto i passanti con il suv, il conducente Khalid Masood, avrebbe accoltellato a morte un agente di polizia proprio nel cortile del Parlamento prima che un suo collega avvertisse i rinforzi che lo avrebbero freddato sul colpo. Ad oggi le autorità britanniche: ''Crediamo che Masood abbia agito da solo, le ragioni forse non le sapremo mai''.

Scotland Yard continua a ribadire che Masood non era legato all'ISIS o ad Al Qaeda, sottolineando la tesi attuale della polizia secondo cui l'attentatore, nel 2003 durante il carcere, non sarebbe mai stato completamente radicalizzato, ma avrebbe semplicemente nutrito un ''generico interesse'' per la jihad. A pochi giorni dal drammatico evento è tornata la paura a Londra nella serata di sabato scorso, quando due criminali armati di coltello hanno quasi emulato le dinamiche dell'attentato al Parlamento, salendo con un'auto su di un marciapiede ed investendo varie persone davanti ad un pub. La polizia ha fatto sapere che non si è trattato di terrorismo.