Il protagonista di questa storia, fatta di degrado e di disturbi psichici, è un trentacinquenne residente a Monselice, nella bassa Padovana, ai confini con il Polesine, che è stato denunciato per aver intrattenuto dei rapporti sessuali con il proprio cane. I vicini hanno osservato, con sgomento e incredulità, l'uomo fare sesso con l'animale domestico, in più occasioni, davanti alle finestre aperte della propria abitazione. E sono stati proprio i vicini a denunciare l'uomo alla Polizia. I militari hanno subito fatto scattare le indagini che, purtroppo, hanno confermato la triste realtà.
Il cagnolino, un bastardino, è subito stato sottratto all'uomo ed è stato affidato ai volontari di un canile. Per l'uomo invece, è scattata una denuncia per maltrattamento di animali. Ma visto che appare chiaro che l'uomo soffra di seri problemi psichici, sono stati allertati anche i Servizi sociali.
In Italia manca il reato specifico di 'zooerastia'
In Italia, a differenza di altre nazioni come Francia e Gran Bretagna, manca una legge che punisca espressamente il reato di 'zooerastia', cioè il compimento di atti sessuali con animali. Quindi, in casi come questo, il reato rientra nel più generico "maltrattamento di animali". Nel nostro paese, il maltrattamento di animali è regolato, in diritto penale, dall'articolo 544-ter del codice penale che al comma 1 legifera: "Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale, ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5000 euro a 30000 euro".
Il comma 3 invece, precisa che la pena "è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell'animale". Episodi del genere non sono nuovi nel Padovano: nel febbraio 2013 a Legnaro, un pensionato settantenne stuprò una gallina dei vicini, mentre 19 anni fa, un giovane straniero fu arrestato per aver violentato delle cavalle in alcune stalle della bassa padovana.