La difesa di Massimo Bossetti, accusato di aver ucciso nel novembre 2010 la giovane Yara Gambirasio a Brembate di Sopra, insinua l'ipotesi di un errore sulla colpevolezza dell'assistito. Ricordiamo che la piccola Yara fu ritrovata cadavere in un campo di Chignolo d'Isola, circa 3 mesi dopo la sua scomparsa, in avanzato stato di decomposizione. La giovane era uscita, la sera della scomparsa, da casa per andare in palestra e non aveva fatto più ritorno nell'abitazione. Vennero messe in campo numerose forze dell'ordine per ricercare la giovane su tutto il territorio e si avanzarono anche le ipotesi di una fuga volontaria della ragazza.

Dopo il ritrovamento del cadavere però anche le speranze di un allontanamento volontario svanirono. L'autopsia rivelò, infatti, che la ragazza lottò con l'aggressore resistendo ad un probabile tentativo di violenza. Sul corpo vennero poi trovate delle tracce del suo assassino identificato con Ignoto 1.

La scoperta dell'identità di Ignoto 1

Dopo campionature del Dna a tappeto sulla popolazione della zona si arrivò a risalire all'identità del presunto padre dell'assassino. Si scoprì che l'uomo, Giuseppe Guerinoni, morto anni fa, aveva un figlio illegittimo a cui si risalì in seguito. Massimo Bossetti secondo gli inquirenti è, infatti, il figlio di Guerinoni e l'assassino di Yara ed è in carcere con l'accusa di aver ucciso la ragazzina.

La difesa da allora ha cercato in ogni modo di smontare la prova del Dna anche con la complicità della madre dell'uomo che ha sempre negato la relazione extraconiugale con Guerinoni. Circa un mese fa la donna ha addirittura affermato che per restare incinta di Bossetti, il quale ha anche una sorella gemella, dovette far ricorso ad un'inseminazione artificiale e quindi avanzando l'ipotesi di aver ricevuto il seme dell'uomo proprio in quella maniera.

Oggi emerge l'indiscrezione secondo la quale Bossetti potrebbe avere anche un fratellastro dalla parte del padre. La difesa sostiene che il padre potrebbe avere avuto una relazione extraconiugale anche con un'altra donna e quindi il vero colpevole dell'omicidio potrebbe essere l'uomo in questione. Se così fosse il 30 giugno, data della prossima udienza, la tesi del Dna, da sempre tassello fondamentale per l'accusa di Bossetti, potrebbe essere smontata. Si spera che, dopo tutti questi anni, si faccia giustizia per la piccola Yara, chiunque sia il colpevole di questo brutale omicidio.