Il ministro della difesa afghano e il comandante dell'esercito, le due più importanti cariche del ministero della difesa dell'Afghanistan, hanno consegnato le dimissioni dopo che un attentato talebano ha ucciso più di 140 soldati in una base militare. Le dimissioni sono state date in occasione della visita del segretario della difesa statunitense James Mattis, che si è recato nel paese senza preavviso per incontrare le truppe americane e gli ufficiali afghani.
Uno degli attacchi più brutali
L'attacco di venerdì scorso è stato condotto da circa 12 terroristi, ed è stato il più mortale tra quelli attribuiti ai talebani dal 2001.
I militanti hanno aperto una breccia nella base fingendosi soldati feriti, e facendo esplodere poi uno di loro per entrare.
Molte delle vittime erano giovani reclute. I testimoni della tragedia descrivono scene di caos totale, in cui i soldati cercavano di distinguere gli amici dai nemici. Gli assalitori erano armati con pistole, granate e gilet esplosivi. Il ministro della difesa afferma che tutti gli attentatori sono morti.
Il segretario Mattis arriva 10 giorni dopo lo sgancio della "madre di tutte le bombe" - la bomba convenzionale più potente del mondo - su una base dell'ISIS nell'Afghanistan orientale, e un giorno dopo che altri 300 marines sono stati schierati per rafforzare le forze di sicurezza afghane nella provincia di Helmand.
Dimissioni inspiegate
Le dimissioni del ministro della difesa Abdullah Habibi e il comandante dell'esercito Qadam Shah Shaheem sono state annunciate in una breve dichiarazione. Non è stata data alcuna spiegazione sul motivo delle dimissioni, ma certo è che l'attacco ha causato una rabbia diffusa nel paese. Molti cittadini hanno messo in dubbio la capacità del governo di approntare contromisure all'insurrezione talebana.
Questo è stato il terzo più grande fallimento dell'intelligence degli ultimi mesi. A marzo, uomini armati hanno colpito un ospedale militare della capitale Kabul, uccidendo dozzine di soldati feriti e personale medico.
Da quando le truppe NATO hanno concluso le missioni in territorio afghano, l'esercito locale ha faticato a contenere le insurrezioni.
Secondo una stima del governo statunitense del novembre 2016, il governo afghano ha totale controllo solo sul 57% del paese - a fronte del 72% che aveva l'anno prima.
Oltre ai talebani, anche il così detto Stato Islamico è riuscito a stabilire una piccola roccaforte ad est, ed ha condotto diversi attacchi a Kabul. In questo stesso mese, gli Stati Uniti hanno sganciato MOAB, la più potente bomba convenzionale in circolazione, su grotte e miniere dell'ISIS in Afghanistan, uccidendo 82 soldati del gruppo terroristico.
Minacce allo Stato Islamico
Mattis non ha commentato lo sgancio della bomba del 13 aprile, ma il comandante americano Gen John Nicholson ha spiegato che l'attacco era un messaggio per l'organizzazione: "Se vengono in Afghanistan, saranno distrutti".
Ci sono ancora circa 8.400 truppe statunitensi e 5.000 soldati della Nato in Afghanistan che stanno aiutando il governo ad addestrare forze locali riconosciute. A febbraio, il comandante Nicholson ha detto che ne servirebbero migliaia di più.
Ma la politica della casa bianca rimane misteriosa. L'amministrazione Trump non ha ancora nominato un ambasciatore per l'Afghanistan, o elaborato una strategia per questa regione. Le recenti visite americane in Afghanistan, tuttavia, potrebbero essere un segnale di rinnovato interesse nel paese.