La dottoressa Simona Laing (45 anni) non si sarebbe mai aspettata un benservito simile, nonostante un bilancio in positivo dopo diversi anni di conti in rosso. Laing è stata destituita dal suo ruolo all'interno della Farmacap (azienda municipalizzata di Roma) dal sindaco Virginia Raggi. Un gesto ingiusto per la protagonista di questa storia, dopo la riduzione di debiti nei confronti dei fornitori e le denunce presentate in procura riguardanti malversazioni e sprechi di ogni sorta.
Farmacap: il ruolo di Simona Laing
Farmacap è una realtà importante all'interno della Capitale, che gestisce ben 45 farmacie comunali.
La dottoressa Laing avrebbe perso il posto per tali motivi: "giusta causa" ed il "rapporto di fiducia venuto a mancare". Simona Laing, di Pistoia, era dirigente della predetta azienda. La donna pare essere entrata in contrasto con Angelo Stefanori, nominato commissario ad inizio anno dalla stessa Raggi. La 45enne non ha accettato di buon grado il licenziamento ai suoi danni, avvenuto, secondo il suo parere, perchè dava noia.
Farmacap: la Laing spiega i motivi del suo licenziamento
Durante una recente intervista a Repubblica, Simona Laing ha spiegato il perchè del suo licenziamento dalla Farmacap. "Me lo disse due anni fa un signore molto influente appena arrivato in città, chiamato da Ignazio Marino" ha detto la Laing.
Questo misterioso personaggio, avrebbe avvertito la donna che le avrebbero messo i bastoni tra le ruote nel suo tentativo di mettere in ordine la situazione dell'azienda. Il Comune di Roma, in pratica, avrebbe impedito alla Laing di diventare una cittadina modello, un'icona della giustizia e del buonsenso. Laing ha aggiunto che, grazie alla sua attività, ha aperto tre farmacie h24.
Tuttavia, l'ex dirigente Farmacap non vuole prendersi alcun merito in particolare, affermando che quanto fatto da lei, avrebbe potuto svolgerlo anche chi l'ha preceduta. Il vero problema, secondo la 45enne, è il fatto di non essere di Roma e quindi non "comprabile".
Farmacap: l'operato di Laing non convince la Raggi
Il commissario ha tuttavia contestato a Simona Laing, il fatto che l'utile da lei raggiunto non sia effettivo, e non terrebbe conto dei diritti acquisiti da chi lavora nell'azienda, come arretrati e buoni pasto.
Laing ha rifiutato tale accusa, affermando che un bilancio non può essere giudicato solo dal fatto che non fossero presenti buoni pasto. "...Buoni pasto - ha aggiunto - che non ho sospeso io e che, tra l'altro, anche per i giudici non erano dovuti". Per aggiornamenti su questa ed altre notizie di cronaca, cliccate Segui.