Un barista di 52 anni, all’anagrafe Davide Fabbri, ha subito un tentativo di rapina mentre si trovava a lavoro nel suo locale situato in provincia di Bologna, esattamente nella frazione Riccardina di Budrio.

Secondo i testimoni, il malvivente sarebbe entrato nel locale armato con un fucile da caccia, chiedendo dei soldi all’esercente: Davide Fabbri ha reagito alla rapina, riuscendo quasi nell’intento di strappare l’arma dalle mani del bandito. Il killer, che secondo i testimoni ha pronunciato poche parole che non hanno permesso di comprendere se fosse italiano o straniero, è riuscito comunque ad avere la meglio sul barista, sparandogli un colpo di fucile in pieno petto e uccidendolo.

Ad oggi, il primo sospettato per questo efferato crimine risulta essere un uomo dell’Est, un ex militare sul quale pendono già precedenti accuse per rapine e violenze. Tuttavia, al momento le prove a suo carico sono troppo poche per incriminarlo, con gli inquirenti che stanno battendo anche altre piste. Ad esempio, si ipotizza che l'assassino di Fabbri possa essere la stessa persona che, la sera del 29 marzo, ha aggredito una guardia giurata, minacciandola con un fucile da caccia, e sottraendole la sua pistola argentata, una Smith&Wesson 9x21.

I militari incaricati delle ricerche stanno controllando ogni casolare abbandonato nei pressi del luogo del delitto, e hanno ascoltato svariate testimonianze delle persone che si trovavano nel bar al momento dell’accaduto.

Non si sa ancora con certezza se il killer, dopo aver ucciso Davide Fabbri, si sia allontanato a piedi, in bici, o se ad attenderlo ci sia stato un complice, magari con un autoveicolo.

Domenica 2 aprile, la comunità di Budrio e della provincia del Bolognese si sono unite per una fiaccolata per esprimere vicinanza e solidarietà nei confronti dei familiari della vittima.

Il sindaco, che si è fatto portavoce dello stato d'animo dei cittadini, sconvolti da questa tragedia, ha detto che giustizia sarà fatta, e che Budrio deve essere ancora considerata un luogo sicuro, con la paura che non prenderà mai il sopravvento sulla comunità.