Milano, 8 aprile – Una ragazza minorenne di origini marocchine è stata allontanata dalla famiglia d'origine dopo aver subito ripetuti e violenti maltrattamenti che, secondo quanto dichiarato dalla giovane, sarebbero iniziati alcuni anni fa. Stando a quanto riportato da alcune fonti, la ragazzina sarebbe stata anche frustata. I familiari, sin da subito, hanno smentito le accuse della giovane vittima: "Ha ricevuto delle punizioni solo in casi estremi in cui rientrava tardi a casa".
Frustata con cavi Usb: "sei troppo occidentale"
Il Tribunale dei Minori di Milano ha deciso di allontanare temporaneamente dalla sua famiglia una ragazza di origini marocchine di soli 16 anni, affidandola ad una comunità locale.
Secondo quanto dichiarato, l’adolescente avrebbe subito ripetuti maltrattamenti, perché considerata dalla sua famiglia troppo "occidentale". La vittima, nel corso della denuncia, avrebbe detto che il padre, la madre e il fratello maggiore la maltrattavano e la picchiavano quotidianamente, sino ad arrivare ad utilizzare metodi alquanto violenti, come l'uso di un cavo Usb per frustarla.
La loro aggressività sarebbe scaturita dal modo di vestire e dal comportamento della giovane ragazza, definito dalla famiglia non consono alle loro origini ed alla loro religione. L'allontanamento della giovane dalla famiglia è stato deciso dal Tribunale dei minori di Milano in seguito alla denuncia della 16enne, correlata da un referto medico che riporta di diverse contusioni rinvenute sul corpo della ragazza.
Secondo i medici, la ragazza guarirà dalle ferite entro circa 31 giorni.
Frustata e picchiata per anni
Quando ha deciso di sporgere denuncia, la ragazza ha rivelato di essere vittima di maltrattamenti familiari da più di due anni, e di non sopportare più la situazione in cui viveva. Durante il colloquio, la giovane ha raccontato alle forze dell’ordine di essere stata picchiata con violenza da tutti i familiari, e spesso e volentieri frustata con cavi Usb e minacciata.
Le accuse che le venivano rivolte, riguardavano le sue abitudini considerate troppo simili a quelle delle sue amiche occidentali. Dopo quanto accaduto, la città si ritrova sotto shock.
La giovane vivrà per un periodo di tempo presso una comunità, dove sarà seguita da un’equipe di assistenti sociali e psicologi. I familiari della vittima hanno smentito quanto detto dalla figlia sottolineando, tramite il proprio legale, che "la ragazza è stata punita solo nelle occasioni in cui non voleva andare a scuola o rientrava tardi a casa".