Una soddisfazione breve e fugace, che richiede presto un nuovo appagamento. Un circolo vizioso senza fine che sfocia in una dipendenza che colpisce soprattutto la popolazione femminile. Le donne del terzo millennio ancora 'invisibili', ancora alla ricerca di un posto che spesso per loro non c'è, nel cellulare, a mo' di scatola magica, cercano tutto: appagamento, legami sociali, relazioni sentimentali; persino il conteggio delle calorie o il tutor sull'ultimo trucco.
Più croce che delizia, lo Smartphone, oggi diventato più che un appendice, un vero e proprio 'prolungamento' del corpo umano, finisce sotto la lente d'ingrandimento di studiosi e ricercatori, che lanciano l'allarme: può fare male, specie alle donne più esposte al rischio Depressione.
Quel bisogno compulsivo di dare una sbirciatina allo schermo
Non è la prima volta che lo smartphone, telefono 'super intelligente' finisca sotto inchiesta o sul banco degli imputati. Il team di ricerca coordinato dal professor Isaac Vaghefi, docente di sistemi informativi gestionali presso l'ateneo della Binghamton University, State University di New York, ha condotto uno studio pubblicato sull'Information Systems Journal, prendendo in esame un campione di 182 studenti universitari sottoposti a sondaggi e interviste sulle loro abitudinidi vita nella gestione quotidiana dello smartphone. In base alle risposte, gli intervistati sono stati suddivisi in 5 categorie: riflessivi, regolari, altamente coinvolti, fanatici e dipedenti.
Più che gestirlo, emerge un quadro in cui i soggetti subiscono il mezzo, specie le categorie definite dagli studiosi come quella dei fanatici e dei dipendenti in cui prevale la presenza femminile. In queste persone l'uso smodato dello smartphone ha provocato problemi lavorativi o scolastici: il bisogno compulsivo di dare una sbirciatina allo schermo in cerca di qualche novità, prevale su tutto.
Ma i sintomi manifestati sono assimilabili a quelli depressivi.
Donne, soggetti 'phone addled'
Altre due simili ricerche condotte in precedenza, una in Corea del Sud, il paese tecnologicamente più avanzato e patria del costruttore di telefonini più noto al mondo, l'altro in Texas, confermano i risultati di quest'indagine recentissima: le ragazze più dei ragazzi, le donne più degli uomini, sono soggetti 'phone addled', confuse dal telefonino, passibili di patologia, di diagnosi di dipendenza che somigliano pericolosamente a quelle fatte per dipendenze da alcol e droga. Anzi il fenomeno andrà a peggiorare: "Si può prevedere che la dipendenza aumenterà mano a mano che ci saranno avanzamenti, applicazioni, giochi e gadget", evidenzia Isaac Vaghefi, tra gli autori dello studio.
Malessere femminile del terzo millennio in versione tecnologica
Nella borsa, in tasca, a portata di mano, le donne hanno il telefonino sempre appresso. Ma perché? Oggetto che promette libertà, indipendenza, emancipazione, lo smartphone diventa il mezzo che incanala il malessere femminile del terzo millennio in società 'opulente' quanto vuote. Con lo smartphone, le donne, ancora invisibili, cercano di intessere legami sociali, trovare un compagno di vita, sognare.
L'uso 'fuori misura' del cellulare da parte femminile, corrisponde a una vita domestica altrettanto 'fuori misura'. Lo smartphone peggiora le cose: innesta un ciclo che crea continue aspettative, euforia e subito dopo tristezza, in un circolo vizioso dove le cause diventano gli effetti e viceversa: bassa autostima, isolamento, depressione e ansia sociale, timidezza ma anche impulsività. Disturbi a prevalenza femminile.