Tanto dolore in Russia per la strage di San Pietroburgo e anche tanta angoscia per quello che potrebbe succedere nel resto del mondo. Neanche una figura autoritaria (e contestatissima) come quella di Putin è riuscita a impedire il peggio: un attentato alla metropolitana, il cui bilancio ufficiale non è stato ancora fatto e che vede morti e feriti crescere di ora in ora. Le fonti ufficiali russe hanno dichiarato che l'attentato potrebbe non dipendere dai terroristi dell'ISIS ma i fatti lasciano pensare al contrario. Non è un segreto infatti che l'ISIS sia stata messa in difficoltà dalla campagna militare che la Russia ha portato avanti in Siria e che proprio qualche giorno fa, come ricorda tra gli altri il quotidiano inglese Indipendent, abbia distribuito dei manifesti con su scritto "Bruceremo la Russia".
Un clima che mette tutti in allerta insomma e che purtroppo continuerà a schiacciare l'Occidente, già messo in difficoltà dai difficili rapporti tra i Paesi dell'Unione Europea e non solo per via della difficile situazione economica di questo decennio.
Putin vicino al luogo dell'attentato
Il presidente Putin era vicinissimo al luogo dell'attentato: aveva appena terminato di parlare a un convegno sui mass media e sulla libertà dei nuovi mezzi di comunicazione e, subito dopo, avrebbe dovuto incontrare il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. Forse proprio per la presenza di Putin che a San Pietroburgo si è consumato l'ennesimo attacco e a dirlo è stato proprio il presidente della Commissione Difesa del Senato russo Viktor Ozerov.
Il fatto che in città ci fosse così tanta gente non poteva che spingere i seguaci dell'ISIS ad attaccare. Al momento sono solo congetture, poiché non vi è la certezza che l'attentato sia di matrice islamica, ma le probabilità sono alte.
Attentato San Pietroburgo: organizzato dall'Isis?
Ricordiamo che la strategia dei terroristi, al grido di "Kill them wherever you find them", è ormai quella di non attaccare in blocco ma di compiere attentati non appena possibile in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi posto in cui si possano creare danni e scatenare il panico.
E' successo in Germania ai mercatini di Natale e potremmo continuare a lungo con la lista di Paesi presi di mira. In Italia non è ancora accaduto nulla, fortunatamente, ma ormai è nel mondo che regna l'imprevedibilità e noi del mondo facciamo parte. Con tutto il mondo siamo in allarme per un nemico che vuole annientarci. Nei prossimi giorni scopriremo se dietro a quanto accaduto c'è lo Stato Islamico oppure no.