Hanno difeso due ragazzine, una nera di appena 16 anni e la sua amica musulmana. Così sono morti due uomini, accoltellati in un treno metropolitano di Portland, in Oregon. Ferito un terzo uomo, fortunatamente non in pericolo di vita. Ad ucciderli venerdì notte un suprematista bianco pregiudicato, Jeremy Joseph Christian di 35 anni. Da quando Donald Trump è stato eletto presidente, lo scorso autunno, sono aumentate le tensioni e gli scontri tra gruppi di estrema destra e antifascisti, soprattutto nelle città “liberal”.

Uccisi per aver difeso due teenager

Le insultava perché non erano “ariane”. Lanciando epiteti razzisti, Jeremy Joseph Christian, ha rivolto tutto il suo disprezzo da suprematista bianco all’indirizzo di due ragazzine, una sedicenne nera e la sua amica velata musulmana, che viaggiavano insieme a lui in un treno metropolitano a Portland. Decisa la reazione di alcuni uomini presenti nel vagone ferroviario in difesa delle due giovanissime donne. Due di loro hanno pagato con la vita, mentre un terzo si trova ricoverato in ospedale con ferite di arma da taglio. Un agente della polizia di Portland intervenuto sul luogo del delitto, Pete Simpson, ha descritto la scena del crimine: “Quando i poliziotti sono saliti sul treno, hanno trovato uno degli uomini feriti in gravi condizioni.

Subito intervenuti, insieme ai paramedici hanno tentato tutte le misure di salvataggio in treno, ma l’uomo è morto subito dopo a causa della gravità delle lacerazioni sul corpo. Sono stati trovati altri due uomini accoltellati che sono stati immediatamente soccorsi dai medici. Ma uno di loro non ce l’ha fatta ed è morto subito dopo in ospedale”.

L’assassino era già noto alle forze dell’ordine

Jeremy Joseph Christian è un pregiudicato di 35 anni già noto alla polizia per le sue idee fasciste e suprematiste. La sua pagina Facebook è piena di video razzisti. Lo scorso mese si è fatto notare dalla stampa in uno scontro tra gruppi neo-nazisti e anti-fascisti durante lo svolgimento della parata annuale che dava l’avvio al Rose Festival di Portland.

Anche in quell’occasione Christian gridava epiteti razziali mentre con il pugno alzato inneggiava alla supremazia ariana. Notato e ripreso dai giornalisti dell’Oregonian, che stavano trasmettendo l’evento in live-streaming, ha poi condiviso il video su Facebook. Quando qualcuno più tardi gli ha chiesto se fosse veramente un neonazista o stava semplicemente tentando di provocare, Christian ha risposto che non era un razzista, spiegando che: “Generalmente picchio le persone che mi chiamano razzista – ha detto l’uomo che descrive se stesso come un bianco nazionalista – sostengo la linea della balcanizzazione razzista e religiosa”. “Credo che questo tipo abbia qualche forma di malattia mentale” ha detto Corey Pein, un giornalista freelance che ha intervistato Christian il giorno della parata.

Aumento degli scontri tra gruppi di opposte ideologie

La campagna elettorale di Donald Trump, basata su propagande sessiste e razziali, ha aumentato il livello di tensione tra gruppi con opinioni contrastanti, inclusi i bianchi nazionalisti, gli estremisti di destra, gli anarchici e gli anti-fascisti di sinistra, conosciuti come “antifa”. In tutti gli Stati Uniti questi gruppi stanno collidendo con sempre maggior frequenza, specialmente nelle città ritenute liberali. In aprile nella città di Berkeley in California, ci sono state numerose scene di rivolta, proteste e contro-proteste che ruotavano attorno alla visita pianificata degli opinionisti conservatori Ann Coulter e Milo Yiannopoulos.