Non ce l'ha fatta Ateed Naeem, questo il nome del bambino pakistano di 6 anni che, ieri pomeriggio, sotto gli occhi dei suoi genitori, è caduto in acqua in una piscina privata.
La tragedia è avvenuta in un casale con piscina sulla collina di San Zeno, frazione di Arezzo, dove il piccolo viveva con i genitori e una sorellina. Doveva essere un pomeriggio spensierato e allegro: invece in pochi istanti si è passati dal gioco alla tragedia. Da una prima ricostruzione dei fatti, il bambino è andato in arresto cardiaco causato da una congestione e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte di familiari e medici.
Sul posto anche la polizia.
Cosa si sa dell'incidente
La disgrazia è avvenuta nella villetta dove Ateed, nato in Italia da genitori pakistani, viveva. La polizia intervenuta sul posto, dopo essere stata chiamata dai genitori, sta cercando di ricostruire la dinamica dei fatti e il riserbo è massimo.
Da quel che si sa per il momento è che il bambino, sfuggito per un attimo al controllo dei genitori, dopo pranzo è caduto in acqua. Sarebbe andato subito in arresto cardiaco e morto a causa della congestione: questa resta l'ipotesi più probabile. Non si può escludere che, cadendo in acqua, abbia battuto la testa. Ma solo l'autopsia permetterà di stabilire le cause esatte della morte.
I tentativi di rianimarlo
Il bambino è stato immediatamente soccorso. Prima sono stati gli stessi genitori, su indicazione degli operatori del 118 che gli hanno dato istruzioni via telefono, a tentato di rianimarlo praticandogli la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco.
Quindi i genitori per non perdere tempo, trovandosi la villetta dove abitano in una località isolata, lo hanno caricato in auto trasportandolo fino ad Arezzo.
Arrivati in città, a via Romana, hanno incrociato un'ambulanza che l'ha portato all'ospedale locale di San Donato.
Le condizioni del bambino sono apparse subito gravi, ma si è ancora tentato il tutto per tutto con una seconda staffetta: l'elicottero Pegaso del 118 l'ha portato in volo all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze mentre, dopo averlo intubato, i soccorritori hanno continuato a praticargli il massaggio cardiaco meccanico.
Purtroppo tutti i tentativi sono stati inutili e all'arrivo al Meyer il bambino, che dopo la caduta non aveva mai ripreso conoscenza, era già morto.
Nella villetta Polizia, squadra mobile e i colleghi della Scientifica hanno fatto i dovuti accertamenti. Ma l'indagine coordinata dal pm Francesca Taddei, non potrà svelare alcun retroscena. La vicenda non cela alcun mistero: una disgrazia ha provocato la morte assurda del bambino.