E' accaduto per la prima volta: grazie alla registrazione fatta dalla stessa vittima mentre veniva violentata, il suo stupratore è stato individuato e arrestato.
E' una storia di coraggio quella di Lillian Constantine, appena 18 enne, che in circostanze estreme è riuscita a mantenere la lucidità e ha avuto la forza di riprendere l'uomo che ha abusato di lei. Per tutto il tempo della registrazione lei ripeteva al suo aguzzino: "Ti sto registrando, non avrai scampo", ma l'uomo credeva evidentemente di passarla liscia perché era notte e la strada dove è stata stuprata era al buio.
Il fatto è accaduto nel Kent, contea inglese a sud di Londra, alle due di notte quando Lillian, dopo una serata trascorsa con un amico, stava tornando a casa.
La ricostruzione dell'accaduto
Il fatto è accaduto tempo fa, ma Lillian ha deciso solo adesso di rompere l'anonimato e uscire allo scoperto per poter dare un esempio ed essere d'aiuto a ragazze che come lei potrebbero essere vittime di violenza sessuale. La notte dei fatti era stata con un amico in un'enoteca a bere un bicchiere di vino e probabilmente era stata notata dal suo violentatore che aveva già importunato un'altra ragazza. Era a pochi metri da casa quando è stata aggredita, complice l'oscurità. Infatti aveva la luce del suo smartphone accesa per cercare di vedere la strada, dal momento che i lampioni erano spenti per scelta dell'amministrazione di risparmiare e ridurre le emissioni di carbonio.
Nell'istante in cui è stata aggredita, Lillian ha avuto il coraggio di avviare la funzione registrazione video del suo cellulare. Nel video di 2 minuti e 47 secondi, la cui visione ha scosso anche il giudice James O'Mahony dopo tanti anni di professione, si sente Lillian urlare e implorare il suo aguzzino di smetterla. Le urla della ragazza hanno allertato un residente che ha aperto la porta dell'abitazione e ha messo in fuga lo stupratore.
Sconvolta e sanguinante la ragazza è arrivata a casa. Sua madre Karen, consigliere locale e magistrato, si è svegliata in quell'istante e ha subito intuito l'accaduto. Poi Lillian è stata portata all'ospedale e ha sporto denuncia.
Le indagini
Avviate le indagini per individuare il violentatore, la differenza l'ha fatta proprio l'acquisizione delle immagini registrate dal cellulare di Lillian.
La polizia ha isolato alcuni frame che hanno permesso di evidenziare, sia pure al buio, le caratteristiche dell'uomo, identificato quale Ashraf Miah di 34 anni, del Bangladesh il cui visto di lavoro della durata di un anno era scaduto da 10 anni. Si tratta dunque di un clandestino senza permesso di soggiorno che arrestato lo scorso mese e dovrà scontare 13 anni di prigione.
Il coraggio vince il trauma
Lillian che vuole iscriversi all'università a Manchester a settembre, non vuole farsi bloccare la vita da quel che le è accaduto. Certo è arrabbiata perché forse, se i lampioni fossero stati illuminati, non sarebbe stata aggredita e violentata.
Ci tiene a lasciare una testimonianza: chiunque subisca una violenza, se riesce nella disperazione a reagire, a fare una foto o un video tramite il proprio telefono, forse potrà almeno avere una possibilità di ottenere giustizia. Questo è il suo messaggio. La gestione del trauma, invece, è un'altra cosa e richiede un lavoro a vita.