Circa un anno è trascorso da quando Papa Francesco ha affermato che bisogna accogliere ed accompagnare gli omosessuali, durante il suo viaggio di ritorno da Georgia e Azerbaijan, nell'ottobre del 2016. L'atteggiamento dell'accoglienza è proprio quello che - secondo il pontefice - adotterebbe oggi Gesù. Egli infatti si sedeva a tavola con quelli che erano considerati i più grandi peccatori del suo tempo: dagli esattori delle tasse, usurai e approfittatori per eccellenza, alle prostitute, alle adultere. La lista potrebbe continuare. Proprio a causa del suo essere accogliente con quelle categorie di persone, Gesù fu giudicato male e condannato dai farisei a lui contemporanei.
Ecco che il Papa vuole adottare lo stesso atteggiamento di Cristo e invita dunque tutta la Chiesa a fare altrettanto.
Le prime veglie antiomofobia nelle principali chiese italiane e non
Dai prossimi giorni fino alla fine del mese di maggio, saranno tante le parrocchie che aderiranno alla giornata mondiale per la lotta contro l'omofobia. Per citarne alcune, Milano e Siviglia saranno le prime città in cui alcune parrocchie si muoveranno in questo senso. Già nel 2011 alcuni sacerdoti hanno provato a organizzare una veglia di accoglienza per gli omosessuali ma, alla fine, le iniziative non sono andate in porto, a causa di alcuni interventi censori. Adesso sembra invece che i tempi siano abbastanza maturi, ragion per cui non sono ancora stati fatti divieti alle chiese organizzatrici di veglie di questo tipo.
Una novità senza precedenti
La svolta che sta avvenendo consiste nel fatto che, per la prima volta, a questo tipo di veglie parteciperà un gran numero di comunità, sia di vari ordini religiosi che di diverse associazioni cattoliche. Il referente del progetto intitolato Giornata su fede e omosessualità, Innocenzo Pontillo, apprezza il serio sforzo che la Chiesa sta compiendo nell'interrogarsi sulla necessità di accogliere le persone Lgbt.
Sembra che qualcosa si stia muovendo solo adesso, ma non è così. Già da qualche anno il Papa si è dimostrato accogliente verso le categorie che sembrano più escluse dalla società. In questo modo, le veglie che avranno luogo in diverse chiese italiane non rappresentano un vero tentativo di cambiamento che la Chiesa tiene tanto ad effettuare.
Già a Pinerolo, nel territorio piemontese, alcuni sacerdoti hanno organizzato veglie di questo genere insieme ad altre comunità, come quella valdese, ad esempio.
Tra le città di spicco aderenti all'iniziativa, troviamo la già citata Milano, ma anche Palermo, Firenze, Reggio Emilia, Catania, Trieste, Bologna. Un tentativo, quello della Chiesa, che può essere annoverato certamente come una vera svolta ma, riflettendoci bene, rappresenta il voler mettere in pratica ancora una volta le parole pronunciate ben 2000 anni fa da Gesù, che si rivelano più attuali che mai. Quelle parole che consigliano di accogliere e consolare i diseredati, gli abbandonati dalla società, i più giudicati dagli uomini.