Da tempo si parla di quelle farfalle che vivono soltanto un giorno. Di balene che si suicidano. Tante storie accostate al nome di una giovane ragazza della Russia orientale chiamata Rina Palenkova. Una sedicenne che nel 2015 si era congedata dalla vita postando un ultimo selfie con la scritta 'Miao, addio', prima di gettarsi sotto un treno in corsa. Secondo un'indagine condotta dalla giornalista Galina Mursalieva e pubblicata sul prestigioso quotidiano Novaja Gazeta, la complessità del gesto compiuto dalla ragazza porterebbe i segni identificativi dei cosiddetti 'gruppi della morte'.
Che proprio su Vkontakte, il Facebook russo, istigherebbero gli adolescenti al suicidio. Vere e proprie sette virtuali che secondo i dati Rostit, il Centro Russo sulle Tecnologie Internet, sarebbero migliaia. Con l'aggravante che chi apre quelle pagine incasserebbe anche cospicui ritorni economici dettati dalle visualizzazioni.
Quei forum dai nomi inoffensivi
'Casa tranquilla', 'Philipp Liz', 'Facciamo i seri', 'Mare delle balene', sarebbero solo alcune delle pagine associate ai famigerati gruppi della morte. Secondo l'inchiesta portata avanti dalla Novaja Gazeta, tra solenni citazioni sull'assurdità della vita, strani indovinelli e un continuo ripetersi di mostruose fotografie e canzoni a tema, lo scopo principale degli organizzatori dei gruppi sarebbe istigare i ragazzi a fare la fine di Rina.
Insomma, nel mondo di Internet ci sono un'infinità di siti dedicati ai suicidi. Ma tra quelli che vorrebbero aiutare le persone a rischio suicidio e quelli che invece istigano a compiere il gesto scorrerebbe un filo molto sottile per chi cerca di individuarli e oscurarli. Molti di questi rimbalzano in continuazione in diverse parti del mondo e su Reddit, Trumblr, social network e persino su catene di WhatsApp.
La parola delle 'community'
Secondo il racconto della mamma di una delle vittime, i famigerati gruppi che istigano al suicidio sarebbero sempre esistiti. E assicura che lei stessa si è iscritta a vari di loro con l'intento di investigare sulla morte della figlia. Alcuni di questi gruppi sarebbero anche molto attivi e la testata russa Lenta.ru è riuscita a mettersi in contatto con uno degli amministratori di 'Mare delle balene'.
Il quale afferma che l'intenzione è quella di fare incetta di iscritti con il fine unico di guadagnare molti soldi con gli inserzionisti. E per quanto riguarda i suicidi, sostiene che molti ragazzi hanno bisogno di un aiuto, ma che molti lo hanno preso troppo sul serio.