Può tirare un sospiro di sollievo Julian Assange. Per il momento la procuratrice svedese Marianne Ny ha deciso di archiviare le indagini sul reato di stupro nei confronti del fondatore di wikileaks. Ma quella della procura è solo una tregua temporanea, perchè a Stoccolma si sono resi conto che nell’immediato futuro “non è possibile arrestare” Assange. Revocato anche il mandato di arresto europeo spiccato nei suoi confronti. Il processo verrà comunque riaperto se il fondatore di Wikileaks dovesse ritornare il Svezia prima della prescrizione del reato, che avverrà nel 2020.

L’accusa di stupro e l’arresto di Assange

Il giornalista australiano e stato accusato da due donne di aver avuto rapporti sessuali non protetti, anche se consensuali. Per la giustizia svedese è colpevole perché si è rifiutato di sottoporsi ai test medici sulle malattie sessualmente trasmissibili, richiesto in seguito dalle sue ex amanti. Da qui il mandato d’arresto in contumacia spiccato dal tribunale di Stoccolma il 18 novembre 2010. Il nome delle due donne, che hanno avuto rapporti intimi con Assange in momenti diversi, non è stato mai rilevato. Si sanno solo le loro iniziali e A. – attivista femminista, segretaria dell’associazione “Brotherhood Movement”, ha pubblicato, successivamente all’avventura con Assange, una “Guida alla vendetta contro il partner”– e W.

di cui non si sa quasi nulla.

Le accuse della magistratura si sono basate, almeno inizialmente, solo sulla parola delle due donne. Ma la controversia sulle accuse di stupro contro Assange riguardano anche, secondo la stampa svedese, il ruolo svolto dalla poliziotta che ha raccolto per prima la testimonianza delle due donne.

L’agente, affermano i cronisti svedesi, essendo molto amica di A., avrebbe spinto le due donne a denunciare il proprio ex amante, in quanto, avrebbe spiegato loro, per la legge svedese il rifiuto di usare il preservativo si configura come stupro. Insomma, per molti si è trattato di una vera e propria vendetta nei confronti di Assange, considerato anche che la poliziotta aveva scritto su Facebook che l’uomo era un “pallone gonfiato ed esageratamente osannato”.

La seconda donna, W., al contrario, dopo aver depositato la sua testimonianza non ha firmato la dichiarazione appena trascritta.

Assange è stato arrestato a Londra il 7 dicembre del 2010, subito dopo essere venuto a conoscenza che l’Interpol aveva recepito, il 20 novembre, il mandato di arresto spiccato dalla magistratura svedese. Presentatosi spontaneamente agli uffici di Scotland Yard, il fondatore di Wikileaks è stato trattenuto nelle carceri inglesi fino al 14 dicembre 2010, in quanto la richiesta di libertà provvisoria su cauzione, sostenuta anche da diverse star del cinema e del mondo della stampa, era stata rigettata dalla magistratura inglese.

L’attività di Wikileaks e le “persecuzioni” contro Assange

L’accusa di stupro è arrivata proprio in concomitanza con la pubblicazione dei documenti diplomatici americani da parte di Wikileaks. Il dubbio sollevati da più parti è che la richiesta di estradizione alle autorità britanniche da parte della Svezia, nascondesse in realtà la consegna di Assange agli Stati Uniti, dove lo attende un processo per atti di spionaggio. E se venisse condannato – cosa ritenuta plausibilissima dalla maggior parte dell’opinione pubblica internazionale – il giornalista australiano pagherebbe nel migliore dei casi con l’ergastolo, nel peggiore con la pena capitale. Un’ipotesi di sentenza, quest’ultima, che ha visto schierato dalla parte di Assange anche il figlio dei coniugi Rosenberg, i militanti comunisti che furono gli ultimi a subire la condanna a morte, nel 1953, per il reato di spionaggio in Usa.