Il famigerato 'gioco' Blue Whale continua a tenere banco. E nonostante il presunto ideatore sia stato arrestato, la scia di notizie più o meno veritiere riempe pagine di giornali e una miriade di siti internet. Dall'altro canto però, la pericolosa e magari controproducente bomba mediatica inizia ad avere anche un altro tipo di sostenitori, quelli che parlano di una enorme fake news.

Inoltre, non è mancato il parere di alcuni scettici, i quali pensano ad una estrema contromisura ad opera del Cremlino per fermare l'esponenziale ondata di suicidi che colpisce la Russia da svariati anni.

E mentre alcune testate europee bollano il continuo diffondere di confuse notizie come un grave esempio di pericolosità virale, un'indagine condotta da un noto sito americano assicurerebbe che da un lato si celano persone che vorrebbero attirare iscritti sui propri gruppi, e dall'altra che il fantomatico suicidio del giocatore sarebbe solo virtuale.

Un mare di Balene blu

In seguito al suicidio postato su Vkontakte della giovane russa Rina Palenkova, le voci su un presunto collegamento al famigerato gioco si era diffuso a una velocità tale che solo il Web potrebbe offrire. Tuttavia, tale ipotetico collegamento sarebbe il risultato di un'indagine che conduceva la polizia russa, giacché qualche settimana prima Rina aveva dichiarato la propria depressione a un 'gruppo della morte' al quale partecipava.

Nel frattempo, anche il quotidiano russo Novaya Gazeta aveva annunciato di aver ricondotto almeno 130 suicidi a diversi gruppi della morte. Una notizia, magari accompagnata dalla complicità delle barriere linguistiche, era stata mano a mano travisata da svariate testate mondiali. Un'altra ragione che spinge gli scettici risiede nel fatto che in molti paesi siano apparsi giochi simili e redatti nella lingua locale.

Nessuna vittima collegata al gioco

Una delle tante regole divulgate di Blue Whale chiedeva al candidato prescelto di incidersi la scritta #f57, una sigle che corrisponderebbe a quella usata dalla Palenkova per farsi riconoscere nella chat che frequentava. Dopo qualche tempo però, la stessa sigla sarebbe stata utilizzata dal presunto ideatore delle sfide della balena blu, Philipp Budeikin.

Una sigla che attirava migliaia di iscritti alla pagina amministrata dal giovane russo, e nella quale venivano presentate una serie di giochi di realtà alternativa. La penalizzazione inflitta ai perdenti era il mero suicidio virtuale, cioè postare una nota e letteralmente sparire da Vkontakte per un certo lasso di tempo.

Dopo l'arresto di Budeikin, che secondo il Mirror inglese sarebbe stato rilasciato per mancanza di prove, in tanti si interrogano sulla vera esistenza del gioco, o se sia nato dal gossip e poi adottato dagli amministratori dei cosiddetti gruppi della morte per rendersi misteriosi e affascinanti.