Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato una vicenda incresciosa avvenuta a Pavia alla fine del mese scorso, che ha visto come protagonisti un bambino disabile di soli 8 anni, sua madre e l'autista del bus preso per poter far ritorno a casa, il quale, secondo la testimonianza della donna, ha rivolto parole veramente oltraggiose nei riguardi del piccolo. L'uomo, infatti, si sarebbe mostrato sin da subito spazientito nel dover tirare fuori la pedana per aiutare il bimbo a salire sul mezzo, e il suo nervosismo avrebbe generato agitazione nel bambino, che non riuscendo a tollerare particolarmente i rumori forti, è scoppiato a piangere e non riusciva più a smettere.
A quel punto, nel tentativo di calmarlo, la mamma ha deciso di rimanere sul bus con la figlia minore e di far scendere il figlio insieme alla babysitter solo due fermate più avanti e il conducente avrebbe reagito con una assurda invettiva minatoria, provocando lo sdegno della donna, che insieme al marito ha scelto di non far passare il fatto sotto silenzio e di fare un reclamo all'azienda di trasporti urbani, considerato che tutti devono poter esercitare il diritto ad utilizzare i mezzi per i propri spostamenti.
L'azienda sospende il lavoratore a scopo cautelativo
Ebbene, in via cautelativa, per tutelare tanto il lavoratore, quanto il servizio effettuato, in attesa che sia concluso l'iter dell'indagine interna volta a verificare il racconto fatto dai genitori del bimbo, l'uomo è stato sospeso dal suo incarico per cinque giorni.
Filippo Agazzi, direttore della Line, ha spiegato che l'autista avrà a disposizione questo periodo di tempo per poter produrre la sua versione di quanto avvenuto quel giorno. Nel momento in cui è stato convocato per ricevere la contestazione dei fatti, l'autista ha scelto di tacere e di non rilasciare quindi nessuna dichiarazione.
I genitori del piccolo, intanto, sono stati contattati dall'amministratore delegato dell'azienda, il signor Sergio Resconi, che sin da subito si era detto disponibile al dialogo con loro e che ha mantenuto la parola data. La famiglia ha richiesto anche di poter incontrare l'autista, che al momento rischia una conferma della sospensione ricevuta, con conseguente perdita temporanea dello stipendio, ma anche una retrocessione dalla sua posizione e forse addirittura dei provvedimenti peggiori a causa delle antiche disposizioni che regolano il trasporto pubblico.