Una donna italiana è stata fermata nella serata di ieri, 23 giugno, a Tortona, in provincia di Alessandria, con l'accusa di essere una #foreign fighter dell'#Isis. Si tratta di Lara Bombonati, una ventiseienne di Garbagna, una cittadina sulle colline di Tortona, nell'Alessandrino. E' stata arrestata su ordine della Procura di Torino, che da tempo seguiva i suoi movimenti, ed è ora reclusa nel carcere di Torino con l'accusa di terrorismo internazionale in attesa della convalida del fermo da parte del Gip. La donna era da tempo nel mirino degli investigatori, visto che il marito, Francesco Cascio, di Trapani, era stato anch'egli un foreign fighter, prima di morire sul campo di battaglia in Siria.

Bombonati era partita giovanissima per la Siria, dove aveva vissuto a stretto contatto con i combattenti del Califfato. Da allora era tornata in Italia un paio di volte e ora si trovava a Tortona, dalla sorella, pronta per ripartire e unirsi alle fila dell'esercito dello Stato Islamico. La ragazza era già stata fermata a gennaio al confine tra la Siria e la Turchia dai militari turchi che presidiano il territorio tra la zona in mano all'Isis e le terre sotto il controllo curdo. Lì era stata arrestata e rinchiusa in un carcere turco, fino a quando è stata espulsa dal paese e segnalata come presunta terrorista alle autorità italiane. Da allora la Digos di Alessandria, insieme a quella di Torino, l'hanno tenuta sotto controllo per scoprire gli eventuali contatti della donna con altre cellule jihadiste attive in Piemonte e nel resto d'Italia.

'Sono musulmana', ha dichiarato la donna

Che fosse necessario fermare Lara Bombonati è diventato certo quando gli investigatori sono venuti a conoscenza che la giovane era in procinto di partire di nuovo per la Siria, dopo il viaggio fallito all'inizio di quest'anno. Probabilmente la sua intenzione era di tornare nelle zone in cui era stata nel suo primo viaggio in Siria con il marito, probabilmente morto al fronte.

A confermare la morte dell'uomo sarebbe un'intercettazione nella quale la donna parlava del decesso del marito, oltre che il fatto che dal viaggio in Siria lei tornò da sola. Bombonati si era convertita all'Islam qualche anno fa, per seguire la fede del marito, anche lui musulmano. Ieri in serata, quando è stata portata in carcere a Torino, ha confermato agli inquirenti di essere musulmana.

Le indagini continuano

Tutto il materiale che è stato sequestrato alla donna è ora al vaglio degli inquirenti per scoprire se fosse in contatto con altri radicalizzati o stesse cercando di far abbracciare la causa jihadista a qualcuno. Per ora, tuttavia, non sono emersi contatti con altri presunti terroristi sul territorio italiano. Nel frattempo si attende la convalida del fermo di Bombonati. Le indagini, su cui si mantiene il più stretto riserbo, si concentrano sui fiancheggiatori della giovane: è, infatti, impossibile che sia riuscita a spostarsi facilmente sul territorio siriano e a tornare in Piemonte da sola senza finire nelle inchieste dell'intelligence che controlla gli spostamenti da e per la Siria. Si indaga anche sul possibile ruolo della ragazza nella propaganda jihadista su Internet, atta ad attrarre nuove reclute per il Califfato.