Un 'giallo' relativo ai raid dell'aviazione israeliana in Siria, al confine con il territorio del Golan. Gli attacchi intanto sarebbero stati due, il secondo è avvenuto il 25 giugno a meno di 24 ore dal primo, sempre nella provincia di Quneitra, obiettivo ancora una volta le forze del governo siriano colpevoli, secondo Tel Aviv, di "aver violato la sovranità dello Stato d'Israele lanciando ordigni nella zona delle alture del Golan". Un evento definito "non intenzionale" dal comando israeliano, ma "pur sempre una violazione". L'intenzione dello Stato Ebraico, pertanto, è quella di mettere al sicuro il territorio del Golan.

Stando però al ministero della Difesa russo, mezzi corazzati e pezzi d'artiglieria colpiti dai bombardieri di Tel Aviv non appartengono al governo siriano, bensì alle milizie dell'ex Fronte al-Nusra. A diffondere la notizia è stata l'agenzia Ria Novosti che ha citato una fonte diplomatico-militare del ministero della Difesa del Cremlino. Secondo la versione di Mosca, pertanto, si tratterebbe di "un tentativo da parte dei miliziani jihadisti di creare attrito tra Siria ed Israele. Non è il primo". Quasi in contemporanea al primo attacco israeliano, infatti, l'esercito di Bashar al-Assad era impegnato a respingere una controffensiva dei guerriglieri di al-Nusra.

Damasco: 'Israele sostiene i terroristi'

Secondo la versione di Damasco, invece, l'azione di Israele "conferma il sostegno di Tel Aviv alle organizzazioni terroristiche. I piloti israeliani - si legge in una nota dell'agenzia governativa SANA - hanno colpito strutture ed edifici residenziali nei dintorni della città di al-Baath, mentre i terroristi di al-Nusra stavano attaccando l'area".

L'emittente libanese al-Maiadeen, inoltre, imputa gli ordigni esplosi nelle alture del Golan non all'esercito siriano, ma al Fronte Fatah al-Sham (il nome assunto dai combattenti di al-Nusra dopo il distacco da Al-Qaeda, ndr). Nella città di al-Baath, ad ogni modo, stanno proseguendo da giorni intensi combattimenti. Secondo i media di Damasco, "i ribelli jihadisti feriti vengono portati direttamente in Israele".

Se la versione del ministero della Difesa russo è fondata, l'obiettivo di al-Nusra di dare luogo a scontri tra l'esercito di Damasco e le forze armate israeliane potrebbe aver colto nel segno. Si tratta, in fin dei conti, di una delle tante controversie della crisi siriana la cui situazione rischia di complicarsi ulteriormente, giorno dopo giorno, vista l'incredibile varietà di forze sul campo di battaglia.