"Abbiamo approvato un emendamento che conferisce la residenza permanente a Charlie Gard e la sua famiglia così che Charlie possa ricevere il trattamento medico di cui ha bisogno", queste le parole del deputato repubblicano Jeff Fortenberry. Le vicende accadute negli ultimi giorni avevano commosso ma anche scosso la popolazione mondiale. Il piccolo, che soffre di una sindrome da deplezione del dna mitocondriale, avrebbe finalmente la possibilità di essere trattato direttamente negli USA, ora che ha ottenuto la cittadinanza. Tuttavia, i medici del Great Hormond Street di Londra non hanno ancora fatto sapere se lo dimetteranno o meno.

Precedentemente, infatti, alla famiglia era stata negata la possibilità di recarsi a Roma per far sì che il piccolo potesse ricevere assistenza per lottare contro la gravissima malattia che lo affligge. Secondo i medici britannici, però, il bimbo di 11 mesi andrebbe lasciato morire, ed è stata proprio questa dichiarazione che, ribadita più volte, ha scatenato polemiche di ogni tipo in tutto il mondo. Charlie sarà sottoposto a nuovi test nei prossimi giorni.

La malattia del piccolo Charlie

Charlie soffre di una rarissima malattia genetica: si tratta di una sindrome da deplezione del dna mitocondriale, soltanto altre 15 persone al mondo soffrono di tale malattia, oltre Charlie. Ma in cosa consiste?

Quali danni causa all'organismo del piccolo di 11 mesi? Questa patologia colpisce le cellule dell'organismo, andando a smorzare il corretto funzionamento dei muscoli e degli organi vitali. In Charlie, la malattia ha colpito il sistema nervoso.

E' il dottor Enrico Bertini dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma che ci chiarisce le idee su questa malattia.

Secondo il medico, infatti, A seconda del tipo di gene interessato le conseguenze sono differenti, così come le terapie: così come esiste un gene che comporta alterazioni ai muscoli (TK2),ne esiste anche uno che causa una patologia al fegato e così via. Nella fattispecie Charlie ha un grave danno(RRM2B) al cervello che causerebbe un encefalopatia.

Le speranze che il piccolo possa guarire sono davvero flebili, in quanto le cure degli Stati Uniti andate a buon fine riguardano soltanto la forma TK2 della rara malattia, e l'esperienza dei medici conduce essi stessi a pensare che tali cure non siano adatte al danno del piccolo, che si presenta a livello ccerebrale, invece che ai muscoli.

Tuttavia i genitori, Connie Yates e Chris Gard, non si danno per vinti e non perdono le speranze che il piccolo possa trovare la cura adatta al suo problema. Ce la farà il piccolo Charlie a lasciarsi alle spalle questo enorme macigno? Tutto il mondo se lo augura.