I 16 agenti condannati per i fatti accaduti nella scuola Diaz di Genova, durante il g8 del 2001, potranno tornare al loro lavoro. L’interdizioni dai pubblici uffici, scattata con le pene inflitte 5 anni fa, scadrà tra pochi giorni e questo permetterà loro di tornare in caserma.

Cosa accadde la sera del 21 luglio 2001

I Reparti mobili della Polizia di Stato fecero irruzione, tra le ore 22 e mezzanotte, nelle scuole Diaz, Pertini e Pascoli, che erano divenute centro del coordinamento del Genova Social Forum (Gsf). Durante la sera furono fermati in 93, tra attivisti e black bloc e furono ferite 61 persone, 3 delle quali finirono in prognosi riservata e una in coma.

Sotto accusa finirono 125 poliziotti, compresi dirigenti e capisquadra.

Nei successivi 13 anni si sono svolti i relativi processi penali contro i responsabili delle violenze, di irregolarità e falsi nelle ricostruzioni ufficiali dei fatti. I procedimenti sono risultati, nella maggior parte dei casi, conclusi per l'intervenuta prescrizione dei reati o con assoluzioni, per via dell'impossibilità di individuare i diretti responsabili di quanto accaduto.

Integrazione dei poliziotti

Alcuni degli agenti condannati -con pene tra i 2 e i 14 anni, gran parte per 3 anni e 8 mesi- sono già in età pensionabile; mentre alcuni sono possibili di integrazione. Le condanne furono inflitte solo per il reato di falso, relativo al verbale in cui si dichiarava che all’interno della scuola furono ritrovate alcune molotov, che in realtà erano state introdotte dagli stessi agenti di polizia.

Reazioni e polemiche

Ovviamente le reazioni non sono tardate ad arrivare "Non siamo sorpresi per lo stato della democrazia italiana. Il possibile rientro in polizia di alcuni agenti ci fa venire in mente due passaggi della sentenza con la quale la Corte europea per i diritti umani ha condannato l'Italia nel 2015, qualificando le operazioni di polizia alla scuola Diaz come tortura”.

Così hanno commentato Lorenzo Guadagnucci, giornalista che dormiva nella Diaz e Vittorio Agnoletto, portavoce del Gsf nel 2001.

Arriva anche il commento di Franco Gabrielli, attuale capo della Polizia "Se io fossi stato Gianni De Gennaro (all'epoca del G8 capo della Polizia) mi sarei assunto le mie responsabilità senza se e senza ma. Mi sarei dimesso. Per il bene della Polizia".

Dichiarazione però contestata da Claudio Scajola, allora ministro dell'interno, che dice la sua all'Ansa "La mattina successiva alla fine del G8 di Genova, il capo della polizia Gianni De Gennaro venne da me e mi presentò le sue dimissioni che io rifiutai, convinto, allora come oggi, che in quei momenti, assai delicati per la tenuta del Paese, le dimissioni del capo della polizia sarebbero state destabilizzanti per le istituzioni".