Era piccola ma guidarla era difficile: un errore anche minimo si "scontava" con l'umiliazione della grattata, quel rumoraccio provocato dalla marcia che non entrava ed esponeva al pubblico ludibrio nella strade di città ancora praticabili. E' stata l'auto di tutti gli italiani, ma non tutti i proprietari erano veri "cinquecentisti", perché saperla guidare era un'arte. Presentata ufficialmente il 2 luglio 1957 al Circolo Sporting di Torino, la "Fiat Nuova 500" compie 60 anni. Esplosa negli anni '60, in "declino" verso gli '80, è rinata con successo nel 2007.

In fatto di resistenza, praticità, resta la "mamma" di tutte le city car e ha motivi per cui farsi celebrare come in questi giorni accadrà.

La 'piccola grande vettura', un'auto di culto

Quando fu presentata, il nome che le venne dato fu di "Nuova 500": nuova perché era figlia di quella "500 Topolino", nata nel 1936, auto con la quale il regime fascista voleva motorizzare gli italiani, ma non ci riuscì perché costava troppo: 8900 lire. L'ingegnere Dante Giacosa che l'ha progettata, ci riprova nel dopoguerra con la "500" che, rispetto alla Topolino, ha il motore bicilindrico collocato posteriormente e il raffreddamento ad aria. Il 1 luglio del '57 è presentata in anteprima ai giardini del Viminale, ma il suo vero debutto è a Torino alla presenza dell'amministratore delegato, Vittorio Valletta.

Non diventa subito l'auto di tutti gli italiani, perché costa 490 mila lire, un prezzo alto rispetto agli stipendi. Con l'arrivo della "Normale"e dell' "Economica" tutto cambia: simbolo del boom economico negli anni '60, fa la storia dell'Italia del dopoguerra e della famiglia italiana. Con la presidenza Agnelli, arrivano le versioni più popolari: la "500 D" con cilindrata aumentata e capace di arrivare a 95 km orari, e la "Giardinetta", sorta di station wagon.

Se ne immatricolano 4 milioni. Ultima è la "R" che esce di produzione nel 1975, soppiantata dalla "126" in coincidenza con l'inizio della parte più difficile della storia della Fiat. Fino a risorgere nel 2007 con la gestione Marchionne, operazione riuscita nell'era delle city car.

La 'doppietta', prova di abilità alla guida

La '500 richiedeva doti di abilità e destrezza alla guida.

Non aveva le marce sincronizzate per cui bisognava fare la cosiddetta "doppietta", ovvero azionare cambio, frizione e acceleratore in due tempi per salire o scendere di marcia. Difficile era sincronizzare a ogni momento leva del cambio e pedaliera, e far risuonare la ferraglia anziché farla rumoreggiare. Doti di cui, a sorpresa, spesso davano prova più nonne e mamme che uomini.

Le celebrazioni

Due le celebrazioni previste in questi giorni: a Torino il prossimo 4 luglio si festeggerà nella stessa data di 60 anni fa, il debutto della nuova vettura con una folta presenza di investitori provenienti da 63 paesi di tutto il mondo, imprenditori, giornalisti. Nel weekend del 7 e 8 luglio, a Garlenda in Liguria si svolgerà il grande raduno organizzato dalla "Fiat 500 Club Italia" con cinquecentisti in arrivo da ogni parte del mondo.

L'auto che sarà festeggiata il 4 luglio, e il giorno dopo presentata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è proprio la 500 "Anniversario" che viene lanciata sul mercato dall'ex fabbrica italiana automobili torino oggi Fiat Chrysler Automobiles, dopo che nel 2007 è risorta chiamandosi ancora "Nuova Cinquecento" con 2 milioni di immatricolazioni nel mondo. La versione speciale viene proposta nei colori verde Riviera e arancio Sicilia. L'amore per il "Cinquino", sia pur trasformato e aggiornato, pare sia indelebile.