Il busto del magistrato palermitano Giovanni Falcone, eroe della lotta alla mafia e protagonista della storia nazionale italiana, è stato pesantemente danneggiato da atti vandalici commessi da ignoti. L'opera era posizionata all'interno del cortile, circondato da una cancellata, dell'istituto elementare proprio intitolato a Giovanni Falcone, nel quartiere Zen, in via Pensabene.
I vandali si sono introdotti nel cortile dell'istituto scolastico e hanno frantumato la statua, staccandole la testa e parte del busto e, infine, oltraggiandola e usandola come ariete contro vetri e muri della scuola.
Ciò che resta della statua è stato gettato terra. Sulla vicenda è stata aperta un'indagine ma, purtroppo, le telecamere di videosorveglianza non erano funzionanti. La dirigente della scuola elementare, Daniela Lo Verde, si dice "sconvolta per quanto è accaduto", aggiungendo che "da tempo non subivamo raid vandalici, sono sconfortata". Proprio quel busto era già stato vittima di un episodio simile: nel 2012 le era stato rotto il naso e imbrattata la superficie.
L'ira del mondo politico
"Hanno distrutto la statua di Falcone a Palermo. Un gesto vigliacco, come sono i mafiosi, ma che non fermerà le sue idee" ha commentato Ettore Rosato, capogruppo PD alla Camera dei Deputati. Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha immediatamente commentato su Twitter: "Oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria".
Commento subito retwittato dall'ex premier e segretario del Partito Democratico Matteo Renzi. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando ha affermato come "la memoria di Giovanni Falcone non possa essere scalfita in nessun modo da alcuno. Proprio dalla sua memoria e dalla scuola, che con quel gesto vile è stata offesa, è iniziata la riscossa del popolo italiano e siciliano contro la mafia.
Una battaglia lunga e impegnativa che sta vedendo e vedrà le mafie sconfitte".
Il commento del ministro dell'Istruzione
Il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha affidato ad un comunicato la sua reazione: "L’atto di vandalismo avvenuto alla scuola 'Falcone' di Palermo è un episodio grave e vigliacco. Lo condanniamo con decisione e ribadiamo con forza che la scuola non si arrende.
Che chi la colpisce, provando ad attaccare un presidio di legalità e cittadinanza, non fermerà l’esercito delle educatrici e degli educatori, delle giovani e dei giovani che attraverso la scuola e grazie alla scuola riescono a riscattarsi anche in territori difficili". Il ministro ha poi promesso un pronto restauro del busto danneggiato. Reazioni anche dalla sorella di Giovanni Falcone, Maria Falcone: "Non ci arrenderemo mai e la statua risorgerà più bella di prima, ma chiedo all'autorità di pubblica sicurezza di garantire per il futuro un presidio adeguato a un monumento simbolo della nostra città".
Il tutto a pochi giorni dall'anniversario della strage di via d'Amelio
Sconforto e rammarico che non possono che aumentare, in considerazione del prossimo anniversario della strage di via d'Amelio, avvenuta il 19 Luglio 1992, in cui perse la vita Paolo Borsellino, seguendo di poche settimane il destino del collega e amico Falcone. I due giudici palermitani segnarono la storia del paese e della lotta alla mafia, sacrificando, in ultima istanza, la loro vita.