Ieri, sui principali quotidiani italiani,è apparsa la notizia riguardante uno stabilimento balneare in Veneto, precisamente a Chioggia, caratterizzato da un ambiente che esponeva immagini di Mussolini, slogan e gadget fascisti e saluti romani, ed il cui proprietario si presenta come un nostalgico del Ventennio. La Repubblica ha dedicato molto spazio al "ducesco" lido, con un reportage nel quale sono pubblicate anche alcune registrazioni audio dello Scarpa. Ebbene la vicenda ha destato clamore e indignazione, soprattutto nell'ambiente dell'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani) e della sinistra, che hanno chiesto l'intervento del Prefetto e sanzioni pesanti, tra le quali la chiusura del lido e la revoca della licenza.

La risposta del Prefetto non si è fatta attendere: ordinanza d rimozione dei cartelli e slogan e controlli della Digos per verificare se sussistano irregolarità penali.

L'intervento del Prefetto e le sanzioni

In molti difendono il bagnino proprietario dello stabilimento, pensano sia solo un modo ironico di attirare bagnanti attraverso discorsi e toni che richiamano il Duce. E difatti il clamore mediatico suscitato ha reso pubblicità gratis al proprietario dell'attività, ma questa visibilità ha anche attirato le critiche e la rabbia di cittadini ed istituzioni, tanto da chiedere l'intervento delle autorità. Proprio oggi il Prefetto di Venezia ha emesso un'ordinanza per l'immediata rimozione di ogni cartello con riferimento al fascismo e di astenersi da ulteriori diffusioni di messaggi contro la democrazia.

Secondo la Prefettura tali comportamenti potrebbero provocare manifestazioni di riflesso ed avverse turbando l'ordine pubblico. Inoltre, in giornata, il 64enne Gianni Scarpa ha ricevuto nel suo lido la visita della Digos di Venezia per accertamenti e domani interverrà anche la polizia locale per verificare se ci siano irregolarità alla struttura o infrazioni penalmente rilevanti.

Polemica sul ddl che introduce il reato di propaganda fascista

È scontro tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sul ddl presentato dal deputato pd Fiano che introduce nel codice penale l'articolo 293bis per punire chiunque propagandi le immagini o i contenuti del fascismo o del nazismo. La pena varia dai 6 mesi ai 2 anni di carcere.

Per i democratici basterà il saluto romano, un poster del Duce, gadget nostalgici per incorrere nel reato; ed inoltre ci sarà l'aggravante del web. Secondo i 5 Stelle e la destra questo testo riduce la libertà di espressione delle persone, visto che verrebbero punite anche condotte e pensieri solo elogiativi ed estemporanei che nulla hanno a che vedere con condotte volte alla riorganizzazione del partito fascista.