Un Donald Trump arrabbiato ma anche ironico quello che emerge dalla recente intervista al New York Times. Un'intervista di 50 minuti dove non è mancato il lato più affabile del Tycoon e nella quale il presidente Usa ha ribadito la sua posizione di invulnerabilità:" Non sono indagato. Non ho fatto nulla di sbagliato". Un Trump sicuro di se, che tuttavia non ha risparmiato parole dure nei riguardi di Session e che rompe finalmente il silenzio sul suo secondo incontro con il presidente Vladimir Putin, al margine del G20 di Amburgo.

In attesa delle 'tre udienze', l'avvertimento di Trump a Muller

Saranno tre le testimonianze che dovrebbero far chiarezza sulle presunte interferenze Russe nelle elezioni del 2016, che hanno portato Trump alla Casa Bianca. Prima tra tutte, quella del genero Jared Kushner, chiamato a testimoniare riguardo tali fatti "in forma privata", davanti alla commissione intelligence del Senato. Due giorni dopo sarà il turno del figlio Donald Trump Junior, e quindi dell'ex manager della campagna elettorale che ha portato al successo The Donald, Paul Manafort. Testimonianze che come dichiara il presidente Usa non impensieriscono affatto, ma che fanno riflettere dopo i recenti avvicendamenti dovuti alle confessioni di James Comey riguardo alcune presunti incontri privati tra l'ex capo FBI e l'inquilino della Casa Bianca.

Nell'intervista rilasciata al NYT è emersa anche la rabbia per nulla velata del presidente nei confronti di Mueller, al quale è stato lanciato un avvertimento piuttosto esplicito di "non oltrepassare la linea rossa", spingendosi ben oltre i confini del lecito sconfinando nella privacy della famiglia Trump con indagini troppo sfrontate. Allo stesso modo, Trump si è espresso mostrando un certo risentimento per il ministro di giustizia Sessions, colpevole di essersi astenuto dalle indagini sul Russiagate così da rendersi direttamente responsabile della conseguente nomina di Mueller: "Se l'avessi saputo non l'avrei nominato".

Con Putin 'parlato solo di adozioni'

Trump che ha tuttavia ha chiarito anche il secondo "misterioso incontro" tra il presidente Usa e Vladimir Putin in occasione del G20, sorto dopo alcune indiscrezioni e al centro dell'interesse mediato nelle ultime ore.

Incontro che non ha mancato di suscitare polemiche viste le implicazioni legate ai rapporti tra Russia e Usa e al centro del ciclone mediatico ora che Trump ha finalmente ammesso essere avvenuto. Un colloquio di circa 15 minuti circa, in cui i due presidenti avrebbero parlato solo di "adozioni" in merito alla sospensione delle Russia delle adozioni americane di bambini russi, avvenuta nel 2012.