Siria 2013: l'UNICEF e OMS hanno appena concluso la prima fase di quella che risulta essere la campagna di vaccinazione senza precedenti nella storia del Medio Oriente e rendono pubblico il primo rapporto.
Maria Calivis, Direttore UNICEF per Medio Oriente e Nord Africa
In 7 Stati differenti è stata portata a termine la prima fase di una campagna di vaccinazione di massa rivolta ai bambini sotto i 5 anni, per un totale di 25milioni di vaccinazioni suddivise in 37 tranche di immunizzazione.
Durante questa prima sessione, sviluppata prevalentemente nell'area regionale interna del territorio siriano, i bambini hanno effettuato vaccinazioni e relativi richiami in un range che va da 3 a 6 volte.
Sempre nel rapporto redatto a cura della Dott.ssa Calivis si apprende che a monte della ricomparsa della polio in Siria vi siano stati fattori concomitanti quali :
- l'interruzione delle vaccinazioni a causa del crollo delle strutture ospedaliere (il 60% degli ospedali è inagibile)
- l'intensificarsi degli spostamenti della popolazione in fuga all'interno del Paese stesso
- distruzione, avaria o perdita dei veicoli e delle strutture per la "catena del freddo" (sistema preposto a mantenere la temperatura necessaria alla stabilizzazione dei lotti vaccinali durante il trasporto)
- siringhe e scorte prevalentemente perdute o danneggiate.
Nel rapporto si legge inoltre che la copertura vaccinale nel periodo pre-conflitto in Medio Oriente raggiungeva il 99%, mentre si registra un calo in tal senso (sempre in riferimento al 2013 ,anno della stesura di questo primo rapporto) pari al 52%, specificando anche che, in Siria , non si registravano casi di polio dal 1999.
Nella conclusione del rapporto vi è la presentazione del programma che, riassumendolo, sancisce punti chiave quali: la cessazione del conflitto e la garanzia di un accesso immediato a tutti i bambini al di sotto dei 5 anni (non è specificata la destinazione per la quale si richiede accesso, ndr); la protezione sanitaria di personale medico e operatori nonché per i veicoli della catena del freddo; la diffusione della consapevolezza dei rischi annessi alla polio e l'urgenza di procedere con le vaccinazioni a tappeto; raccolta di fondi per la realizzazioni di ulteriori fasi di vaccinazioni, richiami relativi, entro la fine dell'anno 2014.
Vale la pena ricordare che proprio nel settembre del 2014 a Washington si tenne un summit cui partecipò il nostro ministro della Salute Beatrice Lorenzin e proprio in seguito a questo incontro, con il benestare di 40 Paesi e l'allora presidente dell'AIFA professor Sergio Pecorelli, l'Italia assunse il ruolo di capofila nella strategia mondiale per la vaccinazione di massa.
L'OMS tira le somme: focolaio di polio da vaccino in Siria
Lo scorso 29 giugno 2017 il portavoce del WHO (OMS) Mr. Jasarevic gela gli animi dichiarando "La vaccinazione massiva di 400mila bambini con vaccino OPV, in Siria, e particolare nella provincia di Raqqa e di Deir Ez Zour, è da considerarsi la causa dei casi di polio che si sono manifestati".
Sono 36 i bambini rimasti paralizzati dalla polio e fra loro, in 25 vivono esattamente nel governatorato di Deri Ez Zour, punto focale di combattimenti drammatici; 5 si trovano ad Aleppo epicentro di sanguinosi scontri anche in queste stesse ore, e 3 a Idlib, 2 vivono al Al-Hassakeh e 1 ad Hama, ovvero nella regione precisa in cui la vaccinazione ha raggiunto il 100% di copertura.
Le dichiarazioni di Zaffran
Interessanti le dichiarazioni di Michel Zaffran direttore delle campagne mondiali per l'OMS sulla polio: "We knew that we were going to have such outbreaks. We’ve had them in the past. We continue to have them now. We know how to find them, and we know how to interrupt them. We have the tools to do that,” “So it’s hiccup … a very regrettable hiccup for the poor children that have been paralyzed, of course. But with regards to the whole initiative, you know it’s not something that is unexpected." Ciò significa: ''Sapevamo che avremmo avuto simili epidemie. Le abbiamo avute in passato. Continuiamo ad averle tutt'ora. Sappiamo come trovarle, e sappiamo come interromperle. Abbiamo gli strumenti per farlo," dice Zaffran. "È lo stesso per il singhiozzo... Un davvero spiacevole singhiozzo per i poveri bambini che sono paralizzati. Ma, con rispetto verso l'intera iniziativa, sappiamo che non è qualcosa di inaspettato").
In Europa il virus della poliomielite non compare ormai da decenni, i Paesi europei hanno adottato la vaccinazione di tipo IPV che risulta efficace nella prevenzione anche se garantisce una protezione parziale per combattere l'intenzione quando contratta. L'Europa ha abbandonato la profilassi che impiegava il vaccino di tipo OPV proprio per le forme di gravi paralisi riportate come conseguenti alla vaccinazione.
Dal 2012 si è a conoscenza di questo preciso effetto collaterale per quel tipo di vaccinazione impiegata nel tempo e successivamente anche in Medio Oriente, oggi purtroppo per quei bambini gli effetti si possono toccare con mano.