La storia arriva direttamente dall'inghilterra e la vittima è ancora una volta un bambino affetto da Autismo non verbale. Solo qualche giorno fa, in provincia di Milano, ci eravamo trovati davanti ad un ennesimo atto discriminatorio nei confronti di una persona disabile, offesa con un cartello per aver denunciato una macchina posteggiata in un parcheggio riservato a persone affette da disabilità senza regolare permesso.
La vicenda
Questa volta la vittima è Henry, un bambino di 3 anni che vive nel sud dell'Inghilterra. Qualche giorno fa, la madre ventisettenne, Jessica Green, ha trovato una lettera firmata dagli abitanti del suo quartiere che si lamentavano delle urla del bambino.
La lettera
"Vogliamo informare il genitore del bambino che urla tutto il giorno nel giardino, che noi tutti residenti di Fishers Road ci siamo stancanti di sentire il vostro bambino urlare. Dare il permesso di comportarsi così è un atto egoistico. Siamo arrivati al punto che le grida possono essere udite fin dai giardini della Station Road. Ne stiamo parlando e ci chiediamo se questo bambino sia effettivamente trascurato, perché nessuno sano di mente permetterebbe a suo figlio di gridare così tutto il giorno. Se non prenderete provvedimenti al più presto, denunceremo la questione ai servizi sociali. La scelta è vostra.
Nessuno di noi può più sedersi nel proprio giardino e stare tranquillo perché sentiamo solo vostro figlio gridare.
L’anno scorso abbiamo provato a sopportare, pensando che il bambino crescesse e la smettesse. Ma adesso continua a farlo e ancora più forte. Vi saremmo grati se prendeste provvedimenti prima che si faccia noi, segnalando la vicenda ai servizi sociali".
La cosa che più ha sconvolto la madre è stata l'espressione "It" (di solito usata per animali e oggetti) con la quale si sono riferiti al bambino.
La madre si è mostrata da subito incredula e arrabbiata per quanto successo. Ciò che forse i vicini ignorano è che Henry, essendo un autistico non verbale, non si esprime a parole ma con rumori. Le urla di cui i vicini si lamentano, non sono la manifestazione di un bambino maleducato che si annoia, ma l'unico modo che il piccolo Henry ha di esprimersi.
Questa è solo l'ultima delle notizie di cronaca di cui una persona affetta da un qualche tipo di disabilità è protagonista. Qualche mese fa una ragazza di sedici anni era stata esclusa dalle compagne di classe da un gruppo Whatsapp, perché in carrozzina e quindi impossibilitata ad andare ad una cena di classe.