Due casi di malaria registrati in provincia di Bologna. A essere state colpite dal parassita sono una donna incinta di 18 anni, alla 17esima settimana di gestazione, e una bimba di cinque. Sulla piccola è stata riscontrata la presenza del parassita Plasmodium vivax, molto meno virulento rispetto al Plasmodium falciparum, e può avere un'incubazione di diversi mesi.

Altri casi di malaria registrati

Una bambina di 5 anni, di origine straniera ma residente in provincia di Imola, si è presentata ieri sera alle 19,15 al Pronto Soccorso pediatrico dell'Ausl di Imola, su invio del pediatra curante.

Successivamente è stata trasferita all'ospedale bolognese per tutti gli esami del caso. La malattia, con ogni probabilità, è stata contratta all'estero poiché la bambina era rientrata da qualche mese da un viaggio nel Paese di origine dei genitori. Quello della bimba non è stato l'unico caso segnalato nel corso della giornata, nel reparto di rianimazione dell'ospedale Maggiore di Bologna è stata ricoverata una donna in stato di gravidanza. La ragazza, appena maggiorenne, è alla 17esima settimana di gestazione e attualmente la prognosi è riservata. Attualmente le condizioni della donna sono stabili, ma la prognosi non è stata ancora sciolta e bisognerà aspettare le prossime 48 ore per valutare il decorso della malattia.

Dunque altri 2 casi di malaria dopo la bambina italiana, originaria del Trentino Alto Adige, morta a causa di questa malattia. Anche se fortunatamente in questi 2 ultimi casi il parassita presente è del tipo meno aggressivo, i campioni di sangue inviati al Laboratorio Unico Metropolitano, hanno confermato la presenza Plasmodium Vivax (una specie assai meno aggressiva del P.

Falciparum).

Ogni anno muoiono 430.000 persone

Nonostante i grandi sforzi che sono stati fatti a livello mondiale per contrastare il fenomeno della malaria, ancora centinaia di migliaia di persone muoiono ogni anno. Dal 2010 al 2015 i tassi di mortalità sono scesi di un 30% ma soprattutto nei Paesi poveri del mondo e quelli più caldi il numero delle vittime è ancora elevatissimo.

Si calcola tuttavia che nell'Africa sub-sahariana il 43% della popolazione a rischio ancora non è protetta da zanzariere o soluzioni insetticide, le quali rappresentano la prima soluzione contro la diffusione della patologia. Se tali accorgimenti fossero stati intrapresi si sarebbero evitati ben addirittura 660 milioni di contagi.